Nobel Pace a Narges Mohammadi, il fratello: “Mette la libertà popolo al primo posto”

Parla il fratello del premio Nobel per la pace Narges Mohammadi, ovvero Hamidreza. Lo ha fatto rilasciando una intervista al “Corriere della Sera”

Una soddisfazione enorme per la sua famiglia. D’altronde non potrebbe essere altrimenti visto che non si vince un premio Nobel ogni giorno. Per la Pace se lo è aggiudicato Narges Mohammadi. Per chi non la conoscesse si tratta di un’attivista iraniana, vice-presidente del Centro per la difesa dei Diritti Umani imprigionata dalle autorità iraniane dal maggio 2016. A raccontare qualcosa di lei ci ha pensato uno che la conosce molto bene, vale a dire il fratello Hamidreza.

Parla il fratello del premio Nobel per la pace
Narges Mohammadi (Ansa Foto) Notizie.com

Quest’ultimo ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al ‘Corriere della Sera‘. Ammette che, dopo aver letto la notizia, ha provato una gioia immensa. La sorella e la sua famiglia aspettavano da tanto tempo questo momento. Queste sono alcune delle sue parole: “Sono 30 anni che Narges ha messo da parte la sua vita per un progetto più grande: ovvero quello di mettere la libertà del suo popolo al primo posto“. Sì, un Iran libero dalla dittatura.

Premio Nobel a Narges Mohammadi, parla il fratello: “E’ coraggiosa”

Sono due anni che non riesce a parlare con la sorella, oramai dietro le sbarre da sette. L’ultima volta la fecero uscire dalle sbarre per via di un problema cardiaco. Ora denuncia: “Non posso né scriverla e né chiamarla. E’ una tortura”. Alla domanda se avesse mai chiesto alla sorella di smettere di lottare la risposta è stata fin troppo chiara: “No, non mi permetterei mai. Mia sorella vive per vedere il suo Paese libero. Apprezzo il suo coraggio e mi schiero con lei. La sua non è una battaglia personale, ma sta lottando per un qualcosa di enorme“.

Parla il fratello del premio Nobel per la pace
Attivisti iraniani (Ansa Foto) Notizie.com

Poi continua dicendo: “Mio padre è una persona anziana e fragile. Soffre nel vedere sua figlia in carcere. Mia madre è morta due anni fa. Quello che sta accadendo è stato troppo pesante per lei. Tutto questo ha influito molto sulla sua salute, tanto è vero che è venuta a mancare“. In conclusione: “Narges mi ha raccontato delle torture e violenze. Ha sofferto l’isolamento. L’hanno chiusa in una cella piccola, non poteva nemmeno dormire e sdraiarsi“.

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