Il turista bulgaro, ma che vive da anni in Inghilterra, responsabile dello sfregio sulle mura dell’antico monumento di Roma, non riesce a pagare la multa nonostante abbia scritto all’amministrazione comunale
Una storia che immediatamente aveva fatto il giro del web diventando virale nello scorso giugno, quando un turista bulgaro, ma residente a Bristol, nel Regno Unito, in vacanza a Roma con la fidanzata, si era reso protagonista del gesto davvero inqualificabile ripreso dallo smartphone di un altro turista.
Da alcuni anni l’Ente Parco Colosseo, ogni volta che qualcuno viene individuato a compiere gesti che deturpino il monumento, è immediatamente pronto a procedere con una denuncia, facendo partire le indagini per accertare i fatti e le responsabilità e commutare una multa pecuniaria se non addirittura l’arresto in situazioni più gravi.
Un gesto folle immortalato dai telefonini
“Ivan+Hayley 23”, questa la scritta incisa con una chiave su una delle pareti dell’Anfiteatro Flavio durante una normale visita turistica all’antico monumento della Capitale da parte di Ivan Danailov Dimitrov, l’inglese di origini bulgare che il 23 giugno scorso ha inciso con una chiave su uno dei muri del Colosseo il suo nome e quello della fidanzata. Immortalato da altri turisti il video è immediatamente diventato virale e ha fatto così rintracciare l’autore dell’assurdo gesto anche se aveva fatto tranquillamente ritorno a casa alcuni giorni dopo il fatto. Nel video girato il volto dell’uomo era perfettamente riconoscibile, come anche la sua ragazza, Hayley, anche se più defilata rispetto al vandalo. Nell’audio, inoltre, si può udire perfettamente l’autore del video che riprende l’uomo, facendogli notare in inglese quanto sia grave e sconsiderato il suo gesto. In tutta risposta, Ivan si gira e sorride, mentre la fidanzata resta immobile ad assistere allo sfregio. I carabinieri avevano immediatamente fatto scattare le indagini ed erano riusciti a rintracciarlo a Londra comunicandogli che era stato indagato per danneggiamento di beni culturali.
Lettera di scuse
Il turista è indagato per danneggiamento di beni culturali e rischia una multa fino a 5 euro oltre che 15 giorni di carcere. Oggi il ragazzo si mostra pentito e ha inviato una lettera di scuse alla procura di Roma e al sindaco Roberto Gualtieri: “Consapevole della gravità del gesto commesso desidero con queste righe rivolgere le mie più sentite e oneste scuse agli italiani e a tutto il mondo per il danno arrecato a un bene che, di fatto, è patrimonio dell’intera umanità“. Il ragazzo, nella lettera riportata dall’edizione odierna de Il Messaggero, ricorda anche chi “con dedizione, cura e sacrificio custodisce l’inestimabile valore storico e artistico del Colosseo”, ammettendo però anche che “con profondissimo imbarazzo, che solo in seguito a quanto incresciosamente accaduto ho appreso dell’antichità del monumento”. Dimitrov, assistito nella vicenda da un avvocato romano, si è offerto di risarcire il danno causato, al fine di ottenere la sospensione condizionale della pena. Danno che l’Ente Colosseo ha quantificato in 965 euro per ripristinare l’antico manufatto, peccato però che, dopo circa tre mesi e varie mail di sollecito della Procura e dell’avvocato difensore, ancora non sia stato fornito un Iban dall’Amministrazione capitolina al quale l’indagato possa bonificare la somma.