Si parla di 250 giovani massacrati, ma potrebbero essere di più. Testimonianze agghiaccianti di ragazzi che sono andati nel panico
Musica ad alto volume per tutta la notte, gioia, felicità e spensieratezza. Tutto spezzato e distrutto all’alba, quando il rumore del primo razzo ha rotto ogni cosa. Il razzo, il primo dei venti dicono, piovuto sulla testa di migliaia di giovani che era accorsi nel deserto del Negev per partecipare al Nova Festival, e che inizialmente era stato scambiato per tanti ragazzi come se fosse il solito effetto sonoro. Ma non era musica, era il terrore che ha fatto breccia sui corpi e nella testa di tanti giovani. Alcuni di loro, pare siano oltre 200, sono morti sul colpo, altri sono riusciti a scappare, ma tanti altri pare siano stati presi in ostaggio.
Si sono resi conto che qualcosa non andava per il verso giusto e non era sicuramente musica, appena è cominciata ad arrivare una raffica di missili e solo quando c’erano corpi che schizzavano e rimbalzavano da una parte all’altra del deserto. Erano le 6.30 del mattino, è stato il momento in cui si è scatenato il panico e il terrore tra questi ragazzi. Pare fossero quasi tremila ad aver partecipato al rave, ma tanti di loro sono morti lì.
E’ stato un massacro. Il bilancio è ancora momentaneo perché c’è la sensazione che il numero possa aumentare a dismisura. Nessuno si aspettava di veder trasformato in un massacro quel “festival di musica e pace”: questo almeno c’era scritto sulla locandina che avevano diramato gli organizzatori. Tantissime famiglie distrutte, ma la forte sensazione che il gruppo di Hamas abbia voluto entrare e distruggere anche quel raduno. “Un attacco vile, ma pagheranno tutto, tante volte di più“, il grido di dolore e di vendetta che si alza da Tel Aviv.
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