L’ex calciatore, ora dirigente sportivo, ha parlato a Notizie.com dopo il ko contro la Fiorentina: “Nessuno avrebbe tolto Osimhen, ma finora li ha cambiati tutti. Almeno è stato coerente…”
Il ko con la Fiorentina ha riacceso le polemiche e i malumori. Tanto che sembrerebbe già in bilico la panchina di Rudi Garcia, criticato aspramente per le sostituzioni di ieri. Il Napoli rincorre in classifica, De Laurentiis riflette su un cambio immediato. Quel che è certo è che si è spenta la magia della scorsa stagione. “Questa squadra non è quella di Spalletti e non è ancora quella di Garcia”, commenta in esclusiva a Notizie.com Oscar Magoni, ex calciatore del Napoli dal 1999 al 2002.
Oscar Magoni, la sconfitta con la Fiorentina pesa sulla classifica e sul morale.
“Penso che Garcia abbia un grosso problema. Se gioca come l’anno scorso, sbaglia perché prova a imitare Spalletti. Se fa qualcosa di diverso, sbaglia perché dovrebbe fare come Spalletti. Sta provando a portare il suo metodo, finora non ha pagato benissimo”.
Cosa non sta funzionando?
“Non vedo equilibrio dentro la rosa, contro la Fiorentina c’è stata un po’ di confusione. Comunque penso che Garcia abbia avuto coraggio: sostituire Osimhen al 75′ per mettere Simeone non è da tutti”.
È coraggio o follia togliere dal campo il nigeriano?
“Dico coraggio perché non sono dentro le situazioni specifiche. Certo, sul divano sono rimasto sorpreso pure io. Se l’ha cambiato, però, avrà avuto le sue ragioni. Da tifoso di sicuro non ti aspetti che cambi Osimhen. C’è stata confusione, anche nel mettere Raspadori e poi togliere Politano. Il Napoli non ha ancora un’identità precisa, non è più quello di Spalletti e non è ancora quello di Garcia”.
Garcia poteva essere più furbo? Si è messo contro i big dello spogliatoio…
“Più furbo non lo so. Comunque possiamo dire che è stato coerente perché li ha cambiati tutti. Lobotka, Zielinski, Politano, Osimhen, Kvaratskhelia. Questo almeno al tecnico bisogna riconoscerglielo, giusto o sbagliato che sia… però è stato coerente”.
Le possibilità del bis Scudetto sono già definitivamente sfumate?
“Questo mi sembra azzardato dopo 8 giornate, ma per rivincerlo il Napoli ha bisogno di un’identità più precisa. Alcuni giocatori non li vedo dentro le dinamiche, soprattutto i nuovi come Cajuste e Lindstrom. Anche Raspadori non ho capito se sia considerato una seconda punta o un esterno. Mi dispiace perché tutti i napoletani stanno soffrendo la mancanza di serenità. Se vengono toccati i pilastri, poi, diventa difficile la gestione dei rapporti”.
Giusto riflettere già sull’esonero di Garcia?
“Ora penso sia sbagliato cambiare. Poi sono talmente delicati i rapporti in un club che solo all’interno possono sapere se sia giusto o no. Da fuori mi sembra una follia esonerarlo adesso, anche perché non vedo allenatori liberi di spessore”.