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Euro 2032 in Italia, Abodi sicuro: “E’ l’ora della svolta”

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Francesco Spagnolo

Il ministro Abodi in un’intervista a ‘Il Messaggero’ si sofferma sugli Europei 2032 assegnati all’Italia e alla Turchia. Un’occasione che il nostro Paese non può lasciarsi sfuggire.

L’Italia nel 2032 ritornerà ad ospitare gli Europei. L’Uefa nella giornata di ieri, martedì 10 ottobre, ha dato il via libera alla candidatura del nostro Paese insieme alla Turchia. Un’occasione importante per il movimento calcistico azzurro per diversi motivi come spiegato anche da Abodi in un’intervista a Il Messaggero.

Andrea Abodi intervistato da ‘Il Messaggero’ a Euro 2032 – Notizie.com – © Ansa

In questo secolo pochi club sono riusciti a dare vita a stadi di proprietà – sottolinea il ministro al quotidiano italiano – e sono molti quelli che procedono in modo molto lento oppure restano nell’attesa o ancora si è costretti a un passo indietro. Quindi mi piacerebbe contribuire a migliorare il capitale delle infrastrutture sportive in Italia, ma ben prima nel 2032“.

Abodi: “E’ arrivato il momento di fare il salto di qualità”

Per Abodi è arrivato il momento di fare un salto di qualità – Notizie.com – © Ansa

Per Abodi l’assegnazione di questi Europei potrebbe rappresentare per il nostro Paese il momento del salto di qualità: “Noi dobbiamo fare o migliorare oltre 10 stadi. L’obiettivo deve essere sempre quello di consentire al sistema di evolversi e modernizzarsi e, di certo, questa assegnazione rappresenta il giusto stimolo per dare una svolta alle nostre infrastrutture sportive“.

Il via libera dell’Uefa ad ospitare gli Europei del 2032 per noi rappresenta la giusta occasione per dare un valore sportivo, sociale, ma anche economico, a quello che siamo riusciti a conquistarci“, sottolinea ancora il ministro dello Sport.

“Ecco perché non ci siamo candidati da soli”

Abodi e il perché di una mancata candidatura da soli – Notizie.com – © Ansa

Il ministro Abodi spiega anche il motivo per cui l’Italia ha deciso di non correre da soli: “Non c’erano particolari problemi, ma la co-candidatura ci ha dato un risultato certo che in caso di candidatura unica non era sicura. L’Uefa avrebbe potuto investire sulla debolezza dei nostri stadi assegnandoci magari un Europeo con nove anni a disposizione per rispondere alle loro richieste. La Figc in questo ha visto più rischi che opportunità“.

Per questo motivo cogliamo l’attimo e utilizziamo bene il ruolo che è stato assegnato – aggiunge ancora il titolare dello Sport – senza dimenticare che questo Europeo ci consentirà di migliorare i rapporti con la Turchia“.

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Francesco Spagnolo