“Senza una modifica al Patto di stabilità, la Manovra economica avrà di nuovo i vincoli del debito e dedicherà poco spazio agli investimenti”.
Ai microfoni di Notizie.com, l’economista Giulio Sapelli commenta le parole del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti sulla Legge di bilancio.
Dottor Sapelli, il ministro Giorgetti ha anticipato che la Manovra 2024 sarà all’insegna dell’austerità.
“Il ministro Giorgetti ha già detto bene quello che doveva dire. Questa legge si fa senza il cambiamento del Patto di stabilità che era stato preannunciato. Quindi la Manovra avrà di nuovo i vincoli del debito e dedicherà poco spazio agli investimenti. L’unico modo per uscire dalla crisi è aumentare gli investimenti in capitale fisso”;
Cosa intende?
“Vuol dire incentivare investimenti che favoriscano l’abbassamento dei costi, soprattutto per le piccole-medio imprese, che per il nostro Paese sono un patrimonio fondamentale per resistere agli choc che abbiamo avuto prima con la pandemia Covid-19, poi con la guerra in Ucraina e ora anche con la guerra appena cominciata in Medio-Oriente”;
Su cosa dovrebbe puntare la Legge di bilancio 2023?
“Bisogna continuare a negoziare ma allo stesso tempo continuare a tenere in piedi il sistema produttivo, cercando di destinare risorse agli aspetti sociali, ad esempio il salario, ma anche provando a risolvere il grande problema di questo Paese: la sanità pubblica. I fondi del Pnrr dovrebbero essere concentrati soprattutto su questo”;
Come influirà la guerra in Israele sulla Legge di bilancio?
“Dovrà essere modificato il Patto di stabilità. Come ha detto giustamente il ministro Giorgetti, le spese per l’Ucraina ed ora per Israele dovranno essere considerate e non conteggiate in quelle a debito, secondo le regole europee. La giusta difesa dell’Ucraina e di Israele non deve abbassare la capacità di resilienza del sistema economico italiano. Bisogna riunirsi rapidamente e ristrutturare tutto il problema del bilancio europeo e consentire ai singoli Stati di fare più spese per gli investimenti e soprattutto per la sicurezza sociale, in primis per la sanità pubblica”;
Crede che il sistema dei Bonus alle famiglie possa risolvere il problema del caro-energia?
“I bonus sono provvedimenti temporanei che non hanno mai creato crescita, ma sostengono solo il livello economico delle famiglie. È una cosa nobile, ma non basta: non si può fondare un’economia sui bonus. Abbiamo avuto già la sventola terribile del Superbonus che ha distrutto il nostro bilancio pubblico, non solo per quest’anno ma per alcuni anni. Bisogna evitare i bonus e inventarsi sostegni alle famiglie con accordi tra la grande distribuzione e i piccoli produttori – come ha fatto il ministro Urso – in modo che ci sia un accordo per abbassare i prezzi di vendita senza ledere irrimediabilmente la redditività delle imprese”.