A spiegare la situazione è Alon Bar il diplomatico israeliano che vive e lavora in Italia ed ha rapporti con la nostra ambasciata
Decisioni difficili da prendere e una situazione nella quale nulla è facile. “Non abbiamo scelta, dobbiamo attaccare. Ci saranno foto e informazioni spiacevoli, ma non ci sono alternative. Cercheremo di ridurre al minimo le vittime tra i civili, ma non possiamo accettare che quello che è successo si ripeta di nuovo. Abbiamo il diritto e il dovere di difenderci. Hamas è come l’Isis, non c’è da stare tranquilli neppure in Italia o in Francia”. A parlare è Alon Bar, ambasciatore d’Israele in Italia, ripete numerose volte che l’attacco ad Hams ci sarà e spiega come sia impossibile che non può non esserci dopo quanto è accaduto.
L’Ambasciatore israeliano parla e spiega come non ci saranno passi indietro di nessun genere: “I bambini palestinesi e la popolazione civile di Gaza non sono nostri nemici. Abbiamo sempre cercato di risparmiarli, anche se non sempre ci siamo riusciti. C’è un’enorme differenza tra chi si difende da chi pensa che Israele non debba esistere, e chi intenzionalmente massacra centinaia di ragazzi a una festa, entra in casa, sgozza e decapita i bambini. Foto e notizie delle prossime settimane saranno impegnative. Ma non possiamo continuare a permettere accanto a noi il rafforzamento di capacità terroristiche”.
Secondo l’Ambasciatore Bar ci sono stati diversi errori negli ultimi anni come quella di aver “aumentato i permessi ai palestinesi di Gaza per lavorare in Israele, pensando che questo avrebbe indotto Hamas a non attaccarci. Sbagliavamo“. Ringrazia la posizione di presa netta che ha avuto il governo italiano: “La presidente Meloni ha fatto una dichiarazione netta, con un senso pieno di identificazione. Abbiamo sentito ripetutamente da esponenti del governo: “Siamo tutti dalla vostra parte”. E così da sindaci, presidenti di Regione, capi d’azienda, semplici cittadini. Non abbiamo nulla contro i palestinesi. Qui si tratta di Hamas, qualcosa che ha un paragone solo con l’Isis”.
E sugli ostaggi e la loro condizione, l’Ambasciatore Bar spiega una posizione altrettanto netta e chiara: “Noi abbiamo una storia di ostaggi. Per Israele ogni vita umana conta. Tra gli ostaggi ci sono cittadini di altre nazionalità, anche italiani. Speriamo che la pressione internazionale induca a liberarli. Ma se Hamas crede che il possesso di ostaggi creerà una sorta di immunità e che per questo Israele non li attaccherà nella Striscia, sappia che sbaglia. I morti sono già più di 1200… Non staremo fermi aspettando il prossimo massacro“.