Giovambattista Fazzolari, sottosegretario alla presidenza del Consiglio, in un’intervista a ‘Il Foglio’ conferma che il governo non ha ceduto ai ricatti della sinistra su Israele.
La maggioranza non arretra su Israele e la decisione di non presentare una risoluzione unica in Parlamento viene spiegata dal sottosegretario Fazzolari in un’intervista a Il Foglio: “Non abbiamo ceduto ai ricatti della sinistra. A noi interessava soltanto la condanna di Hamas ed alla fine è arrivata“.
“Il Pd per non litigare con la sinistra-sinistra – spiega ancora il sottosegretario – puntava a togliere il passaggio sui fondi ad Hamas e quello dedicato anche alla condanna all’antisemitismo di chi sostiene che Israele non abbia diritto ad esistere. Inoltre, il loro obiettivo era quello di inserire alcuni passaggi che suonavano equidistanti tra israeliani e palestinesi. Lo so che a sinistra dei dem c’è chi pensa che lo stato israeliano non deve esistere, idea presente anche a destra della destra. Ma noi ambiguità non ne vogliamo e la nostra linea deve essere molto chiara“.
In questa intervista Fazzolari parla anche della questione Ucraina e di una possibile diversità di opinioni con Salvini: “Stiamo ai fatti: la maggioranza sul tema è sempre stata compatta. E noi come Fratelli d’Italia non facciamo calcoli politici su temi sicuramente molto importanti“.
Il sottosegretario, poi, ritorna anche su alcune dichiarazioni rilasciate al Corriere della Sera nei giorni scorsi: “Io non vado assolutamente fiero del fatto che l’Italia non sia tra i Paesi Nato con maggiore disponibilità di armi. Noi abbiamo fatto tutto il possibile, uno sforzo serio per aiutare Kiev. E se tutti avessero fatto in percentuale come noi, forse gli ucraini avrebbero già sfondato le linee russe”.
In conclusione Fazzolari rassicura sulla questione debito: “Non ci deve essere nessuna preoccupazione. L’Italia da questo punto di vista è un Paese solido e noi come governo abbiamo interrotto spese azzardate come per esempio bonus e reddito di cittadinanza. Inoltre, abbiamo deciso di guardare con attenzione alla spesa pubblica e all’investimento sulla crescita. Tutte cose che vengono notate dalle agenzie di rating, come anche il fatto che il debito pubblico è sempre più nelle mani delle famiglie italiane”.