In occasione del ‘Festival dello Sport’ che si sta tenendo a Trento sono arrivate le dichiarazioni da parte del ministro Andrea Abodi che ha parlato della situazione scommesse
Il mondo del calcio italiano è sotto shock per via delle ultime dichiarazioni rilasciate da Fabrizio Corona. Quest’ultimo, nella giornata di ieri, è stato portato in Questura dove ha riferito alla polizia importanti novità che riguardano il mondo del calcio scommesse. Dopo aver fatto il nome del centrocampista della Juventus, Nicolò Fagioli, ne sono spuntanti altri due: si tratta di Sandro Tonali (attualmente in forza al Newcastle) e Nicolò Zaniolo (all’Aston Villa).
Proprio questi ultimi due si trovavano nel ritiro della Nazionale a Coverciano per preparare le importantissime partite contro Malta e l’Inghilterra, valevoli per le qualificazioni alla prossima edizione dei Campionati Europei. Sono stati rispediti a casa, precisamente nel Regno Unito, dove hanno fatto ritorno nelle loro rispettive squadre. In merito a questa situazione sono arrivate le dichiarazioni da parte di Andrea Abodi. L’attuale ministro dello Sport ne ha parlato in occasione del “Festival dello Sport” che si sta tenendo nella città di Trento.
Se non è un terremoto quello che riguarda il calcio italiano allora poco ci manca. I tre calciatori, infatti, sono finiti nel mirino della Procura di Torino che ha avviato le prime indagini del caso. Le accuse sono gravi visto che gli atleti avrebbero scommesso su alcuni siti illegali. Come riportato in precedenza sono arrivate le parole di Abodi che, senza peli sulla lingua, ha rivelato il proprio pensiero: “C’è una partita ancor più decisiva, rispetto a quella che ci attende sul campo, che è quella della correttezza dei comportamenti.
Tenendo conto che non è un problema calcistico ma una patologia sociale, perché la ludopatia questo è. E’ opportuna la scelta di mandare a casa i ragazzi, anche per loro tutela”.
Poi ha continuato dicendo: “Questo è un fenomeno che evidentemente non abbiamo sottovalutato, ma forse non abbiamo saputo interpretare in profondità. Fermo il fatto che ci dobbiamo adeguare a quelle che sono le attività investigative che verranno svolte. Su Fagioli era già emerso qualcosa, sugli altri abbiamo appreso in questa giornata. Non c’è solo il rispetto per il lavoro che è stato fatto, ma anche la necessità di comprendere la dimensione del fenomeno”.