Guerra Israele, in merito a quanto sta accadendo nel Paese del Medio Oriente ha espresso la sua opinione Naftali Granot. Quest’ultimo ne ha parlato in una intervista rilasciata al quotidiano “Il Riformista”
L’ultimo bilancio è a dir poco drammatico. Secondo quanto riportato dal ministero locale pare che le vittime abbiano superato quota 1.500. La preoccupazione, però, è che questa cifra sia destinata ad aumentare con il passare delle ore. Continuano incessanti gli attacchi da parte di Hamas nei confronti di Israele che, di conseguenza, risponde al fuoco con altrettanti lanci di missili. Una situazione che, con il passare del tempo, diventa sempre di più drammatica.
A quasi una settimana dal violento attacco (verificatosi sabato 7 ottobre) in molti stanno esprimendo la propria opinione. L’ultimo è stato Naftali Granot. Quest’ultimo ha trascorso una vita nell’intelligence israeliana. In una intervista al quotidiano “Il Riformista” ha rivelato di chi è stata la colpa dell’inizio di questo conflitto. Ci ha tenuto a ribadire che l’attacco ad Israele è senza, alcun dubbio, precedenti. In molti stanno iniziando a puntare il dito non solo contro il governo israeliano, ma anche contro altri potenti servizi dello stesso Paese.
Guerra Israele, Granot: “L’Intelligence ha sottovalutato il problema”
Oggi, attuale esperto del “The Myriam Institute“, ha spiegato che dietro a tutto questo c’è l’ombra dell’Iran grazie ad importanti finanziamenti. Il vero colpevole, però, in tutto questo per Granot è l’intelligence israeliana. “Questo fallimento ha più livelli. Nella raccolta informazioni si è fatto troppo affidamento sull’intelligence dei segnali e cyber. Tutto questo ha creato dipendenza eccessiva da questo tipo di informazioni. Hamas è consapevole dell’infiltrazione dei servizi da parte di Israele“.
Non si è fatto attendere la critica nei confronti del governo: “Hanno fallito prima e durante l’attacco. Un fallimento scioccante. Hanno sottovalutato Hamas ed i palestinesi“. Su Hezbollah: “Non sono amici, ma partner contro Israele. In Siria i sunniti di Hamas erano contro gli sciiti. Non permetterà di trascinarlo in guerra visto che non serve ai suoi interessi. I suoi unici interessi sono solamente con i libanesi”. Sulle persone in ostaggio da parte di Hamas fa sapere: “I decisori si trovano dinanzi ad un dilemma terribile.
Li hanno nascosti in vari tunnel. La pressione su Israele inizia a farsi sentire sempre di più. Bisogna soppesare un accordo. E’ obbligo del governo israeliano approvare una offensiva in quel di Gaza“.