Zaki in un’intervista a ‘Il Manifesto’ critica in modo duro alcune scelte fatte in Italia e difende la sua idea di sostenere sia Palestina che Israele.
Si è rotto qualcosa nel rapporto tra Italia e Zaki dopo la netta presa di posizione da parte dell’attivista egiziano. Il ricercatore, infatti, si è schierato a favore sia della Palestina che di Israele. Dichiarazione che ha portato gli organizzatori del Salone del Libro ad annullare la sua presenza e Fabio Fazio a rinviare il suo intervento a Che tempo che fa.
“Sono molto deluso da ciò che sta accadendo – ha ammesso Zaki a Il Manifesto – io sin da subito ho dichiarato di essere preoccupato per tutte le vittime civili israeliane e palestinesi. Quest’ultimo passaggio non significa che sono a favore di Hamas. Mi auguro di poter chiarire ulteriormente la mia posizione durante la presentazione del libro. In questi casi bisognerebbe dare un’occhiata contesto storico e come si è arrivati ad un punto simile“.
Le parole di Zaki hanno portato a diverse critiche in Italia, ma l’attivista non ci sta e va al contrattacco: “Io in Egitto sono stato perseguitato per le mie opinioni ed è davvero molto triste che io venga attaccato anche dagli italiani per le mie idee. Queste possono e devono essere magari criticate e discusse, ma trovo ingiusto che si apra una campagna d’odio contro di me“.
“Io sarà sempre grato all’Italia per quello che ha fatto per me – ha aggiunto Zaki – ma con questo non significa che io devo dire quello che nel vostro Paese vorrebbero che dichiarassi“.
Zaki in questa intervista ha parlato anche del suo libro, uscito oggi: “Ho deciso di andare oltre la percezione della mia umile persona. Spero con questo lavoro di rassicurare tutte le persone che stanno attraversando un momento non facile. Un giorno andrà tutto bene, anche se magari ci vorranno una condanna, diversi mesi in carcere e un divieto di viaggiare. Sono certo che, se le nostre comunità riusciranno a collaborare e sostenersi, come successo con me, supereremo qualsiasi sfida o ingiustizia“.