Torna di nuovo a tremare il nostro Paese, c’è da segnalare l’ennesima scossa di terremoto: gli ultimi aggiornamenti
Purtroppo sembra essere diventata una “abitudine”. Non dovrebbe assolutamente essere così. Il nostro Paese trema nuovamente. In particolar modo una regione. Ci troviamo in Emilia-Romagna dove, per i cittadini di Piacenza (e provincia), quella di stamattina (venerdì 13 ottobre) non è stata affatto un ottimo risveglio. Secondo quanto riportato dai cittadini emiliani è stata avvertita una forte scossa di terremoto. A quanto pare di magnitudo 3.5.
La conferma è arrivata soprattutto dall’Ingv (Istituto nazionale Geofisica e Vulcanologia) che ha confermato quanto riportato in precedenza. Il tutto si è verificato poco dopo le ore 7 del mattino (precisamente alle ore 07:11). Orario in cui molti bambini si stavano alzando dal letto per andare a scuola e di adulti pronti a recarsi al lavoro. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che il comune più vicino all’epicentro sia proprio quello situato in quel di Vigolzone.
Non è affatto finita qui visto che, pochi minuti più tardi, precisamente alle ore 07:19 è stata avvertita un’altra scossa di terremoto. Questa volta, però, il comune più vicino all’epicentro è quello di San Giorgio Piacentino. Sono state tantissime le chiamate che sono state effettuate ai numeri di emergenza. Fortunatamente, almeno per il momento, non ci sono notizie di danni o persone rimaste ferite. In quegli attimi ha regnato inevitabilmente la paura.
Molte, infatti, sono state le persone che hanno lasciato di corsa le proprie abitazioni per riversarsi in strada. Molti di loro hanno voluto commentare la loro esperienza anche sui social network. Nel frattempo, i vari sindaci delle città della provincia di Piacenza, stanno rassicurando i propri concittadini a mantenere la calma.
Non è da escludere che le scuole, nella mattinata di oggi, verranno chiuse. Ulteriori conferme verranno emanate nelle prossime ore con degli avvisi ufficiali. Così come verranno effettuati dei controlli, sempre all’interno degli istituti, per cercare di capire se la situazione è davvero sotto controllo.