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Tutta la verità su Nicolò Fagioli: date, colloqui e gli incontri che hanno portato al coinvolgimento

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Paolo Colantoni

A quando risale il coinvolgimento del calciatore juventino. E’ stato lui a presentarsi in Procura? Ecco tutta la verità

L’inchiesta sulle scommesse è incentrata intorno al nome di Nicolò Fagioli. Il calciatore è stato ascoltato dalla Procura di Torino e, in seconda battuta, da quella Federale, per fare luce sulla vicenda. Nelle ultime ore, oltre al centrocampista della Juventus sono emersi altri nomi di giocatori coinvolti: ieri Sandro Tonali e Nicolò Zaniolo sono stati interrogati dalle forze dell’ordine a Coverciano ed hanno lasciato il ritiro azzurro. Oggi, dopo le indiscrezioni rilanciate da Fabrizio Corona, è emerso un altro nome a sorpresa: quello del romanista Zalewski.

Nicolò Fagioli al centro delle polemiche sulla vicenda scommesse – Notizie.com

Diversi quotidiani hanno rilanciato le voci su una presunta confessione spontanea di Fagioli, ipotizzando che il mediano della Juventus abbia confessato i suoi errori, coinvolgendo anche gli altri calciatori. Indiscrezioni che hanno scatenato i tifosi, che suoi social hanno iniziato a dipingere Fagioli come un “pentito” che avrebbe deliberatamente fatto i nomi degli altri calciatori, pur di vedere la propria responsabilità ridotta.

La ricostruzione dei fatti

Ma la verità, in base alle informazioni che Notizie.com è riuscita a scovare in esclusiva, è completamente diversa. Fagioli non si sarebbe presentato spontaneamente in Procura a denunciare la situazione che lo vedeva protagonista. Il 22 maggio scorso (ben prima delle cosiddette indiscrezioni fatte uscire da Corona), il mediano ha ricevuto la visita degli agenti di Polizia, che si sono presentati nella sua abitazione con un mandato di sequestro del suo cellulare. La Procura di Torino stava portando avanti un’indagine su una persona riconducibile ad un banco illegale di scommesse di Torino. Questa persona si era incontrata con Fagioli e quegli incontri avevano insospettito gli inquirenti. Sul mandato è specificato che gli incontri si verificano in un  bar di Torino.

Il faccia a faccia tra una persona sospettata di gestire un banco illegale di scommesse e un calciatore di serie A, ha fatto accendere una lampadina agli investigatori, che si sono immediatamente recati a casa di Fagioli, immaginando di trovare sul suo telefono, messaggi o chat riferite alle scommesse.

Nicolò Fagioli, 26 presenze e 3 gol con la Juve lo scorso anno – Notizie.com

La verità su Fagioli e il colloquio in Procura

Fagioli non si è mai presentato spontaneamente in Procura e non ha mai fatto nomi di altre persone. Dopo il sequestro del suo cellulare, i legali gli hanno consigliato di presentarsi alla Procura Federale e rispondere alle domande che gli sarebbero state poste. Un atto dovuto, visto che gli 007 federali avrebbero comunque ricevuto tutto il materiale dalla Procura di Torino ed avrebbero in seguito convocato il giocatore. Fagioli ha raccontato alla Procura sportiva le stesse cose che aveva detto agli agenti di Polizia (confermando di non aver mai scommesso sulle partite della Juventus, un particolare fondamentale in questa vicenda e che porterà ad una sentenza sicuramente più lieve).

In quel momento (nel mese di luglio) è stato aperto un fascicolo. La Procura sportiva ha poi atteso il materiale dagli investigatori, per verificare se tutto ciò che Fagioli ha confessato, corrispondesse alla verità. Il sequestro del cellulare del calciatore ha portato gli inquirenti a leggere tutte le chat, comprese quelle con altri calciatori di A che in questi giorni risultano coinvolti (e tirati in ballo da Corona, che ha evidentemente avuto accesso a quei testi). Ecco spiegato il coinvolgimento degli altri calciatori. Dalle chat emergerà qualche altro nome a sorpresa?

 

 

 

 

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