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Cronaca

La storia di Enzo e del suo bar, sempre aperto per 60 anni di seguito

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Marco Ercole

I figli raccontano il particolare modo di gestire l’attività da parte del padre, venuto a mancare nel marzo del 2021

Un bar che è stato aperto per 60 anni di seguito senza chiudere mai. La storia arriva direttamente da Isola Liri, vicino Frosinone. Oggi l’attività di cui parliamo è transennata: non c’è più nessuno al suo interno che la popola, e tutti i suoi racconti sono andati via insieme ad Enzo. Vincenzo Cellupica, per tutti semplicemente Enzo, è stato capace di monopolizzare un intero quartiere con il suo genere alimentari e bar, situato in via Arpino ad Isola del Liri.

Un bar mai chiuso per sessanta anni – Notizie.com

Enzo, però, è morto nel marzo del 2021, e la sua storia ha dell’incredibile. Non ha mai chiuso, né per malattie né per ferie, ma nemmeno per Natale, Santo Stefano, Capodanno, Pasqua, Pasquetta. Il suo bar non ha conosciuto vacanze, è rimasto sempre aperto dal 1973, come aveva promesso sul letto di morte a sua madre, che aveva creato l’attività. Tutto infatti inizia prima della seconda guerra mondiale, quando Assunta Caringi, madre di Enzo, chiede al suocero Biagio Cellupica una camera di casa su un suo terreno di fianco alla stazione ferroviaria di Isola del Liri, perché voleva iniziare a commercializzare i prodotti della sua terra.

La storia di Enzo

All’inizio vendeva tutto sfuso, dall’olio alla pasta, fino ad arrivare alle verdure: «Una grossa mano – racconta il nipote Oscar Cellupica – arrivò dalla suocera, la moglie di Biagio, che tutti chiamavano Peppnella, l’unica in zona che sapeva leggere e scrivere e grazie alla sua istruzione il negozio diventò un punto di riferimento dell’intera zona incrementando in tal modo le vendite».

I figlio di Enzo raccontano la storia del padre – Notizie.com

Nel 1938 Assunta Caringi chiese al podestà Francesco Pisani di poter ampliare il suo negozio per poter installare una macchina per il caffè. Facendo in questo modo, l’alimentari ‘La Siesta’ diventò anche un bar, nonché un punto di ritrovo. La signora Assunta ha poi avuto quattro figli, tre maschi ed una femmina, ma soltanto Enzo sin da piccolo si dedicò completamente all’attività di famiglia. Enzo infatti non è più uscito da quel posto. «Vi sembrerà assurdo – continuano nel racconto i figli Oscar e Miriam – ma non ha mai chiuso, mai un giorno di ferie o di malattia, l’attività per la sua gente veniva prima di ogni cosa. In realtà il giorno di chiusura del bar era il mercoledì, ma c’erano due ingressi. Quello del bar era sbarrato per riposo settimanale, ma dall’altro entravi nell’alimentari e attraverso un corridoio eri all’interno del bar per cui trovavi gente seduta ai tavoli a fare a carte».

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Marco Ercole