In una intervista rilasciata al quotidiano “Il Messaggero” l’attaccante della Lazio, Ciro Immobile, ha voluto fare il punto della situazione sulla sua permanenza in biancoceleste
Attualmente out per un problema fisico che gli ha impedito di andare in Nazionale per le prossime due partite importanti per le qualificazioni alla prossima edizione del campionato europeo (stasera contro Malta e martedì contro l’Inghilterra) Ciro Immobile ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero“. Dichiarazioni che, a dire il vero, hanno spaventato molto l’ambiente biancoceleste visto che si parla addirittura di una possibile rottura tra le due parti.
Il capitano, nativo di Torre Annunziata, ha spaventato la tifoseria. Queste sono alcune delle sue parole a riguardo: “Sono rimasto un po’ ferito. Le reti le ritroverò. Il problema non è quello. Forse molti si dimenticano che, quando sono arrivato qui, nel 2016, non era come adesso. Non si sapeva nemmeno chi sarebbe stato l’allenatore. Adesso che facciamo la Champions mi vogliono parcheggiare fuori? Non mi sembra il massimo come riconoscimento. Ma io vado avanti, come ho sempre fatto”.
Sul flessore destro che lo ha messo ko ha fatto sapere: “Si tratta di un infortunio particolare, già avevo sentito tirare la coscia nella partita con il Celtic. Ultimamente sono diventato esperto con gli infortuni, mi sono reso conto subito che qualcosa che non andava. Per fortuna non è niente di grave, lunedì avrò un’altra risonanza, il muscolo andrà valutato di giorno in giorno”.
C’è anche chi ha messo in discussione addirittura questi otto anni trascorsi alla Lazio: “A quanto pare sì. Ma solo per alcuni, perché poi anche domenica gli striscioni della Nord e della Maestrelli mi hanno emozionato, mostrandomi il loro sostengo in un momento delicato”.
Per amore della Lazio ha rifiutato anche una offerta importantissima proveniente dall’Arabia Saudita: “È una soluzione che avevo preso in considerazione quest’estate quando era arrivata qualche offerta, poi però ho deciso di rifiutarla per la Nazionale e la Champions. Dopo un inizio di campionato così, qualche domanda me la sono fatta, specialmente dopo le critiche di alcuni. Questo mi fa male. Ora il mio pensiero non è più lo stesso di luglio. Alcuni giorni, quando ero più giù di morale, ho pensato ‘era meglio se me ne andavo’”.
In conclusione sul rapporto con mister Sarri ed il presidente Lotito: “Sento ancora la fiducia dell’allenatore, ci parlo tutti i giorni e sono tranquillo. Per il presidente io sono un figlio, ci siamo sempre detti le cose in faccia. Quindi, quando arriverà il momento in cui io non riesco più a dargli quello che si aspetta, le nostre strade si divideranno”.