La grande regista polacca che ha timore di rientrare in patria a causa del suo ultimi film, The Green Border, che ha scioccato Venezia
“Nel mio paese, la Polonia, c’è una democrazia ibrida, a metà per l’esattezza….“. A parlare così, proprio nel giorno delle elezioni è la famosa regista polacca Agnieszka Holland. Il suo ultimo film, The Green Border , sulle atrocità commesse contro i profughi al confine tra Bielorussia e Polonia, ha scioccato il festival di Venezia. Se ne è parlato tanto, talmente in maniera così vasta che in patria la regista è stata massacrata di insulti perché farebbe fare alla Polonia una figura pessima. Basti pensare che nei giorni scorsi, per paura di subire violenze, ha dovuto rifiutare una laurea honoris causa a Lodz.
E alla domanda se la sua Polonia possa considerarsi ancora una democrazia, lei, la Holland, risponde senza mezzi termini: “La chiamerei una democrazia ibrida. Ha elementi di democrazia, ma senza la logica democratica. Siamo ancora nel limbo. Se Pis (Diritto e Giustizia) perderà le elezioni saremo ancora in grado di ricostruire le istituzioni più importanti. Se governeranno di nuovo, e ormai lo dicono senza pudore, anche quel residuo di parvenza democratica sarà spazzato via. E i destini della Polonia si separeranno sempre più da quelli dell’Europa“.
Non è tenera la Holland nei confronti del partito di maggioranza, il Pis e lo dice apertamente, facendo un monito all’Europa: “Anche se non usciranno dall’Ue, continueranno a essere un vulnus talmente enorme che se l’Europa lo accetterà, ne sarà avvelenata e spezzata nella sua integrità. Un dramma se la Polonia dovesse uscire dall’Europa? Assolutamente. Gli anni nella Ue sono stati i nostri migliori in 300 anni. E rischiano di essere distrutti per la megalomania, la stupidità e la follia di alcuni politici. È già successo nella storia“.
In Polonia, la Holland è perfino accusata di fare propaganfa nazista, almeno questa è l’accusa del ministro della giustizia Ziobro, ma lei quasi non ci fa più caso e prova ad andare oltre, anche se tutte queste offese e accuse fanno male: “Ormai è sparita qualsiasi forma di coerenza intellettuale. I politici di destra ti buttano addosso parole a caso. Sono stata paragonata a Stalin, Hitler, Putin, Riefenstahl. Hanno attaccato mio padre definendolo uno stalinista, un assassino, un traditore della patria. Poi dicono che io non sono polacca. È abominevole. Penso anche che sia pericoloso, io ho paura per la mia vita adesso. E se qualche fanatico di Diritto e Giustizia crede che io sia un mostro?”