La situazione di Tonali e Zaniolo potrebbe aggravarsi nelle prossime ore. Gli inquirenti stanno effettuando tutti gli approfondimenti dei cellulari.
Il caso scommesse continua a far tremare la Serie A. Ad oggi, come ben sappiamo, sono tre i calciatori iscritti sul registro degli indagati dalla Procura di Torino (Zalewski non ha ricevuto nessuna notifica dagli inquirenti ndr), ma le indagini sono ancora agli inizi e si ha la sensazione che questa inchiesta nei prossimi giorni possa coinvolgere altri calciatori.
Se da una parte gli inquirenti sono al lavoro per individuare i giocatori coinvolti in questa vicenda, dall’altra si sta lavorando per chiarire meglio la posizione di Tonali e Zaniolo. I due ad oggi non sono ancora stati ascoltati dalla Procura di Torino e questo passaggio potrebbe avvenire già nelle prossime ore. Intanto, i fari degli investigatori sono puntati sugli smartphone e i tablet dei due giocatori.
In questa fase l’inchiesta si sta concentrando sui tablet e i telefonini di Zaniolo e Tonali. Secondo quanto riferito dal Corriere dello Sport, gli inquirenti non sono alla ricerca di una prova sulle scommesse sul calcio, ma di una giocata illegale. Il tutto naturalmente è seguito da vicino anche dalla Procura federale.
La FIGC sta acquisendo tutto il materiale per poi andare a prendere una decisione su entrambi i calciatori. Per il momento, come detto in precedenza, tutte le parti mantengono il massimo riserbo, ma la svolta dell’inchiesta sembra essere davvero ad una svolta.
Ma cosa rischiano i calcatori coinvolti? La violazione del codice sportivo potrebbe portare ad una squalifica di almeno 3 anni. La situazione potrebbe peggiorare in caso di illecito sportivo, ovvero il tentativo di alterare lo svolgimento o il risultato di una gara. In questo caso si potrebbe arrivare ad uno stop di oltre 4 anni, ma stiamo parlando di un qualcosa che non riguarda Zaniolo e Tonali.
Altro tema da considerare con attenzione è quello dell’omessa denuncia da parte di calciatori o della stessa società. Nel primo caso si rischia una inibizione massima di un anno. I club, invece, possono essere penalizzati in classifica oppure esclusi dal campionato. Si potrebbe passare anche alla revoca dello Scudetto.