Attentato Bruxelles, il politologo a Notizie.com: “Con Hamas e Israele è a rischio la pace mondiale”

Colpire Bruxelles significa colpire il cuore dell’Europa. In qualche modo dovevamo aspettarcela. L’Isis giocano sull’effetto sorpresa perché non hanno un’organizzazione tale da dichiarare guerra, quindi è ovvio che utilizzi l’arma del terrorismo che ha alla base il fanatismo religioso”. 

Così, ai nostri microfoni, il politologo Francesco Di Nisio, presidente dell’Associazione italiana dottori in scienze politiche (Aidosp).

Attentato Bruxelles, il politologo a Notizie.com: "Con Hamas e Israele è a rischio la pace mondiale"
Attentato Bruxelles, il politologo a Notizie.com: “Con Hamas e Israele è a rischio la pace mondiale” (Ansa Foto) – notizie.com

La Procura federale belga non esclude che possa esserci un legame tra l’attentato di ieri a Bruxelles e la guerra tra Hamas e Israele. Il terrorista che ha ucciso due persone si chiamava Abdesalem Lassoued, era di origine tunisina e soggiornava illegalmente nel Paese.

Nell’attacco sono morti due cittadini svedesi, che forse dovevano assistere alla partita Belgio-Svezia, prima sospesa, poi annullata. Lassoued sarebbe arrivato in Europa nel 2011, sbarcando a Lampedusa a bordo di un barchino.

“Approfondire se Lassoued è stato spinto da uno Stato islamico”

Il terrorista ha dichiarato di essere un soldato islamico, pronto volentieri a morire per la sua religione. È una storia vecchia che si ripropone”, dichiara Di Nisio. “Prima queste persone erano spinte da alcuni Stati, ora bisognerebbe approfondire. Spero che dietro non ci siano Paesi islamici, perché altrimenti questa azione potrebbe significare l’innesco di una guerra molto più ampia”. 

L’unico motivo per cui l’obiettivo è stato Bruxelles, secondo il politologo è che si voleva colpire il cuore dell’Europa: “A mio avviso non ce ne sono altri. In coincidenza di una partita così importante si voleva dare un segnale importante. Altrimenti sarebbe stato più facile colpire altri Paesi come in passato e ciò non toglie che non possano farlo”. 

Di Nisio non esclude che possano verificarsi ulteriori attentati terroristici in altre città europee: “L’allerta deve essere massima e già lo è. I Paesi si stanno attrezzando per evitare che accada e come stiamo vedendo ci sono già arresti. Ci si sta focalizzando su alcune cellule che normalmente erano lasciate dormienti”. 

Di Nisio: "Approfondire se Lassoued è stato spinto da uno Stato islamico"
Di Nisio: “Approfondire se Lassoued è stato spinto da uno Stato islamico” (Ansa Foto) – notizie.com

Allerta massima in Italia e in Europa

In Italia, questa mattina a Milano la polizia, coordinata dalla Dda, ha arrestato un egiziano e un naturalizzato italiano di origine egiziana. Sono accusati di partecipazione ad associazione con finalità di terrorismo e istigazione a delinquere con finalità di terrorismo. Nelle chat in cui scrivevano sono state trovate anche minacce alla premier Giorgia Meloni.

Sempre oggi, in Francia, il Castello di Versailles è stato nuovamente chiuso per tutta la giornata a causa di un allarme bomba, mentre a Torino un uomo armato di coltello è stato arrestato mentre urlava Allah Akhbar ai passanti.

Di Nisio: “Intensificare le azioni diplomatiche e l’intelligence”

Come detto, gli inquirenti belgi non escludono che l’attentato a Bruxelles possa essere collegato alla guerra tra Hamas e Israele. “Credo che attualmente ci sia bisogno di cautela e si debba agire per priorità”, commenta Di Nisio. “Per prima cosa va intensificata l’azione diplomatica. So che si stanno già dando da fare e speriamo che riescano a liberare gli ostaggi, perché stiamo assistendo a qualcosa di disumano”. 

In secondo luogo, secondo il presidente di Aidosp, “va intensificata l’azione di intelligence sia nazionale dei singoli Paesi sia internazionale. Penso che abbiamo un po’ mollato, credendo di vivere un po’ più tranquilli. Invece la democrazia viene ancora attaccata tutti i giorni anche se non si vede. Non possiamo ricordarcene solo quando subiamo un attacco”.

Polizia Bruxelles
Polizia Bruxelles (Ansa Foto) – notizie.com

“Evitare attacchi di massa: colpire solo Hamas”

La terza strada, aggiunge l’esperto, è “cercare di arginare l’allargamento del conflitto. Israele deve attaccare Hamas senza sferrare azioni di massa che colpiscono anche i palestinesi”

Infine, “l’Occidente tutto deve lavorare sulla prevenzione, non limitarsi a curare il male quando si presenta. Dobbiamo educare alla tolleranza, operare sulla cultura e sulla religione, non sulla repressione”. 

L’idea di due Stati per due popoli “è auspicabile per chi vuole una pace duratura. Ma bisogna vedere le rispettive rivendicazioni. Sul tavolo della comunità internazionale devono arrivare le ragioni di entrambe le parti e valutarle. Qui è a rischio la pace mondiale, l’inizio che può innescare qualcosa di molto più grande”. 

Il politologo: “Si rischia una guerra mondiale”

Di Nisio si riferisce a una guerra mondiale: “Non sappiamo bene quale sia la posizione vera della Cina, non sappiamo cosa sta facendo la Corea del Nord o altri Stati che si stanno alleando per creare una contrapposizione con l’Occidente non solo di natura economica. Non possiamo stare tranquilli. Ci sono poi la Siria, l’Egitto e l’Iran che tra i tre è il più pericoloso. Per questo ogni focolaio andrebbe spento senza contrattaccare. Israele ha anche ragione perché si difende, ma dovrebbe farlo evitando un attacco massiccio e limitandosi a punire i responsabili come in passato, senza attaccare un intero popolo. Del resto se noi, l’Occidente, accettiamo un’azione di massa, anche noi non rispetteremmo gli ideali che stanno alla base della nostra democrazia”. 

Gestione cookie