La proposta di legge sul salario minimo approderà domani alla Camera dei deputati.
Le opposizioni sono già sul piede di guerra, soprattutto dopo il parere negativo del Cnel, che ha consigliato di lavorare sulla contrattazione collettiva, piuttosto che prevedere una soglia minima salariale di 9 euro per legge.
Il Consiglio, che era stato interpellato dal governo in estate e nei giorni scorsi ha votato con la maggioranza relativa dopo che le sigle sindacali si sono spaccate e alcuni parlamentari del Pd già polemizzano perché la legge potrebbe ancora una volta essere rinviata in Commissione lavoro, per approfondire il documento elaborato dal Cnel.
“Sul salario minimo il Cnel è stato chiaro e anche il governo. Da imprenditore, posso dire sinceramente che non conosco nessuna azienda con cui lavoro che applichi una tariffa inferiore ai 9 euro. I contratti nazionali attraversano tutti i comparti del pubblico e del privato e sono tutti superiori a quello minimo”. Così, a Notizie.com, Roberto Pella, capogruppo di Forza Italia nella Commissione bilancio alla Camera.
“Nel nostro Paese la contrattazione decentrata attraverso le associazioni di categoria e i sindacati è molto avanzata rispetto ad altri Paesi”, continua. In Italia non esiste ad oggi un salario minimo per legge perché i sindacati hanno sempre puntato sulla contrattazione collettiva per stabilire i diritti dei lavoratori e i loro stipendi. Tuttavia esiste il problema del lavoro povero ed è per questo che alcuni sindacati hanno cambiato idea e si sono spostati sul fronte del salario minimo per legge.
I sindacati favorevoli alla proposta di legge delle opposizioni sono Cgil e Uil, mentre Cisl ritiene che l’unico modo per garantire salari adeguati sia la contrattazione collettiva.
“Il salario minimo legale non è il modo corretto per colpire il lavoro nero. Dobbiamo fare in modo che la contrattazione decentrata sia fatta su tutti i livelli, a favore dei lavoratori. Non conosco nessun lavoro riconosciuto e regolare che abbia una paga inferiore alla cifra dei 9 euro”, spiega Pella. “Ritengo che la sinistra porti avanti una battaglia giusta sulla difesa dei salari e dei lavoratori dipendenti, sul far emergere il lavoro nero. Ma anche il centrodestra la sta portando avanti, non ce lo facciamo certo dire dal centrosinistra. La stiamo portando avanti in modo concreto attraverso le riforme inserire nella Manovra”.