Terrorismo, in merito a quanto sta accadendo nell’ultimo periodo cresce sempre di più la paura nel nostro Paese: Matteo Salvini ne ha parlato in una lunga intervista al “Messaggero”
Sono stati giorni drammatici quelli che ha vissuto l’Europa. In particolar modo il Belgio. Nella serata di lunedì 16 ottobre l’ennesimo attentato che si è verificato a Bruxelles, con la morte di due cittadini svedesi. Gli stessi che erano arrivati nella capitale belga per sostenere la propria squadra, impegnata contro i padroni di casa in vista delle qualificazioni alla prossima edizione dei campionati europei. Il giorno dopo il killer, Abdesalem Lassoued, è stato ucciso in uno scontro a fuoco avvenuto con la polizia.
La preoccupazione, però, cresce sempre di più in vista di possibili altri attacchi. Soprattutto dopo l’inizio del conflitto in Israele (oramai arrivato già al giorno numero 12). In merito a quanto sta accadendo e non solo ne ha parlato in una intervista Matteo Salvini. L’attuale vicepremier e ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Il Messaggero” dove ha voluto fare il punto della situazione per quanto riguarda il terrorismo.
Terrorismo, cresce preoccupazione nel nostro Paese: Salvini fa punto situazione
Queste sono alcune delle parole rilasciate dal numero uno della Lega: “E’ già successo in passato, terroristi islamici che sbarcano a Lampedusa. Mi hanno accusato di fomentare odio, invece avevo ragione“. Allo stesso tempo si chiede: “Quanti altri terroristi sono sbarcati a Lampedusa da Ventimiglia, da Trieste?“.
Poi ha continuato dicendo: “Dovevamo contrastare gli sbarchi illegali ora dobbiamo farlo ancora di più”. Salvini ricorda che “da ministro ho fatto di tutto per stanare le infiltrazioni terroristiche, la sinistra mi ha mandato a processo“. La speranza del vicepremier, inoltre, e che non ci sia “anche solo uno tra le decine di migranti rilasciati da alcuni giudici contrari ai decreti del governo, e poi evaporati“.
Terroristi che, fa sapere, possano armarsi soprattutto di cattive intenzioni. In conclusione Salvini ribadisce il proprio pensiero: “Credo che sia giusto fermare qualsiasi nuovo permesso di costruzione di moschee e centri culturali camuffati, capire chi finanzia questi luoghi e chi conduce le preghiere. Ora bisogna effettuare dei controlli a tappeto“.