L’analista politico che meglio di altri conosce il mondo palestinese spiega la situazione: “Non cadrà, ma le proteste ci sono”
Palazzi distrutti, macchine bruciate, strade irriconoscibili è il ritratto di Gaza, ma anche di tante altre città della Palestina che sono in perenne sommossa per tutto quello che sta succedendo. Anche a Ramallah in Cisgiordania ci sono contestazioni e manifestazioni di dssenso come non ce ne sono mai state. E tutti sono contro Abu Mazen, il presidente dell’Anp. La situazione sembra incontrollabile, anche se resiste e, nonostante i rumors, difficile che possa cadere. A Ramallah c’è stata l’uccisione di due adolescenti palestinesi per mano dell’esercito israeliano, mentre a Jenin la polizia dell’Anp avrebbe ucciso una12enne, Razan Otba Hamdi Turkman, durante la contestazione. “E’ tutto complicato, ma credo che Abu Mazen resisterà“, dice l’analista politico Hamada Jaber al Manifesto.
Per l’esperto delle sorti palestinese, non ci sono dubbi: “Il consenso per l’Anp e per il suo presidente ha toccato il punto minimo. L’altra sera ho visto scene e ascoltato frasi pronunciate da persone comuni che dimostrano la distanza esistente tra i vertici dell’Anp e la popolazione. Ovunque i manifestanti hanno scandito slogan contro Abu Mazen e per la sua rimozione immediata. In un video un membro delle forze di sicurezza dell’Anp annuncia che lascerà il suo incarico ed entrerà nella resistenza. Non ne sono sorpreso, era inevitabile. Abu Mazen è rimasto in silenzio per giorni di fronte all’offensiva israeliana contro Gaza“.
Una situazione estrema e pericolosa che sta crescendo e più passa il tempo, più diventa difficile arginarla. E su questo l’analista Jaber incalza, anche perché è una storia che è anche difficile da raccontare, con uccisioni e morti che aumentano di giorno in giorno. E non solo dal punto di vista tra Israele ed Hamas, ma anche interno alla Palestina.
“L’altra sera la polizia e i reparti antisommossa – racconta Jaber – sono scesi in strada a contenere e poi reprimere le proteste, mostrando compattezza. Tuttavia nessuno può escludere riflessi nei ranghi degli apparati di sicurezza nel caso in cui giungesse una chiamata all’insurrezione da parte di questa o quella formazione politica. Specie se avverranno nuovi massacri a Gaza e l’occupazione militare israeliana di quel territorio. Penso che l’Anp stia vacillando ma non sia sul punto di cadere.