La società Fincantieri dovrà risarcire di 869mila euro i familiari dell’elettricista Alfio Derin, esposto all’amianto nei cantieri dell’Adriatico, poi assorbiti da Italcantieri, poi Fincantieri.
Le figlie e la moglie, seguite dall’avvocato Ezio Bonanni, presidente dell’Osservatorio Nazionale Amianto, hanno ottenuto un risarcimento. Il legale, affiancato dal collega Corrado Colacione, ha dimostrato il pieno nesso di causalità tra l’esposizione ad amianto e la morte di Alfio Derin.
L’amianto, il cui utilizzo è stato messo al bando con una legge del ’92, continua a uccidere chi ha lavorato nei cantieri navali in tutta Italia. Derin, operaio trentino, aveva scoperto di essere affetto da mesotelioma nel 2017. Questo tipo di tumore è solo una delle malattie che può causare l’esposizione a questo minerale.
L’amianto esponeva gli operai a gravi rischi per la salute e le conseguenze si vedono ancora oggi. Ne abbiamo parlato con Ezio Bonanni. “Sostanzialmente vengono censiti solo i casi di mesotelioma. Il censimento è anche incompleto perché siamo fermi al 2017 e ci sono Regioni che non hanno il registro tumori. In Campania, specie a Castellammare di Stabia (Napoli) l’incidenza dei casi di mesotelioma è alta per quanto riguarda la cantieristica navale. Il dato dei registri pubblici non è coerente rispetto al fenomeno epidemico e patologie spesso correlate, perché riguarda solo il mesotelioma e non tiene conto delle altre patologie. E a maggior motivo anche il mesotelioma non è completo come dato”.
Quali sono i numeri?
“Il settimo rapporto ReNaM, facendo riferimento a tutti i cantieri navali, registra 1.318 casi nella cantieristica di costruzione, e 304 casi (1,4%) nella riparazione e demolizione. Questi dati non sono completi perché mancano molte rilevazioni e sono ferme al 2018. I nostri dati evidenziano che, all’estate del 2023, i casi di mesotelioma censiti sono almeno 1.150, che costituiscono l’evento sentinella rispetto a tutte le altre malattie asbesto correlate, tra le quali il tumore del polmone, per il quale sono stati censiti ulteriori circa 2.000 decessi, a cui vanno aggiunti tutti gli altri casi (asbestosi, tumore della laringe, faringe e del tratto gastrointestinale), per cui, complessivamente, purtroppo, il numero di decessi nella cantieristica navale è superiore a 4.000. Una vera e propria epidemia, contro cui dobbiamo lottare, prima di tutto con la diagnosi precoce, la terapia e cura, e poi assicurando il giusto risarcimento dei danni alle vittime”;
Senza un registro tumori è difficile dimostrare se la malattia è causata dall’amianto?
“Col registro tumori almeno abbiamo contezza del numero dei casi e del luogo. Circa 2mila mesoteliomi sono causati dall’amianto e non ci sono dubbi. Per quanto riguarda il timore dei polmoni, occorre distinguere se sono causati dall’amianto, dal fumo o da entrambi. In questo contesto è chiaro che il solo registro tumori non è sufficiente, occorre una rilevazione del nesso causale. I casi sono migliaia. Come Ona seguiamo più di cento casi, nella tutela delle vittime e dei familiari”;
Quali sono le Regioni italiane maggiormente colpite dall’amianto killer?
“Per quanto riguarda la cantieristica navale, Campania, Friuli e Liguria e nelle Marche. Come numero di mesotelioma di tutte le categorie sono Liguria e Lombardia. In Campania incide per il cantiere storico di Castellammare di Stabia, dove c’è un cluster di mesotelioma. Le altre patologie sono tumore del polmone, della laringe e di tutti gli organi gastrointestinali, e anche asbestosi e malattie cardiache”.