Pochi giorni al voto in quel di Trento, il presidente Maurizio Fugatti ne ha parlato in una intervista rilasciata al quotidiano “Libero” dove ha svelato anche i piani futuristici
Domenica 22 ottobre i cittadini della provincia Autonoma di Trento sono chiamati alle urne per esprimere il proprio voto. Da lì uscirà il nome del prossimo presidente. Uno dei candidati e favoriti alla vittoria è proprio quello in carica, vale a dire Maurizio Fugatti. Quest’ultimo, a meno di 48 ore dal voto, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “Libero“. Il leghista ed ex appartenente alla Camera dei Deputati ha svelato quali sono i suoi piani futuristi e non solo.
In questi cinque anni in cui ha assunto, appunto, il ruolo di presidente ci ha tenuto a precisare che sono cambiate un bel po’ di cose nella sua regione. Come la tempesta Vaia, poi il Covid e la tragedia di Marmolada. Poi ha fatto riferimento, ovviamente, alla vicenda riguardante gli orsi: “La morte di un ragazzo e le altre aggressioni non si possono dimenticare. Così come la crisi del post Covid fino ad arrivare a quella dell’Ucraina e Mediorientale“.
“Sono certo che i trentini, in questi anni, si siano fatti una idea sul nostro lavoro. Noi non facciamo grandi promesse, nemmeno polemiche con gli avversari e non rispondiamo ai loro attacchi. Quello che parla è il nostro lavoro fatto. Alzare i toni e le aspettative non credo che serva“.
Poi aggiunge: “L’Autonomia da noi è importante. I rapporti col governo sono ottimi. A Roma abbiamo presentato una proposta che tende a rafforzare la nostra autonomia. Se lo Stato decide di cambiare i termini del nostro Statuto noi dobbiamo essere d’accordo“. Poi ha precisato che si parlerà anche di un altro tema come quello della sanità. Un argomento molto a cuore per Fugatti: “In questi cinque anni abbiamo fatto molto in questo campo. Nel 2019 abbiamo aperto la facoltà di medicina.
All’Università seguirà la scuola di specializzazione a Trento. Senza dimenticare il progetto del nuovo ospedale a Trento“. Anche se qualcosa che non lo soddisfa c’è eccome: “Il tema dei rifiuti è un nervo scoperto. Si parla di costruire un inceneritore per chiudere il ciclo dei rifiuti. Non averne nemmeno uno è un dato negativo. Bisogna rimediare. In questo momento dobbiamo portare fuori i nostri rifiuti, anche se in questa legislatura abbiamo posto le basi per la costruzione di un impianto qui da noi“.