In un’intervista al ‘Corriere della Sera’ Vincenzo De Luca parla del suo ultimo libro e attacca duramente il Pd e la segretaria Elly Schlein.
Vincenzo De Luca lo conosciamo ormai molto bene. E’ una persona che ha sempre parlato molto chiaro e attaccato senza guardare al colore politico. E così avviene anche nell’intervista che il governatore della Campania ha rilasciato al Corriere della Sera a poche dall’uscita del suo libro “Nonostante il Pd“.
Il governatore della Campania ha sottolineato che il suo libro “è una riflessione politica sull’Italia e sul suo futuro. Per quanto riguarda il Pd, posso dire di essere interessato solo in relazione agli obiettivi di governo del Paese. Il partito aveva annunciato un processo di rinnovamento senza, però, dire chi sono i reali responsabili del disastro. E trovo bizzarro che questi restano in scena senza neanche un accenno di autocritica. In condizioni simili il rinnovamento annunciato è tutto una funzione“.
L’attacco a Schlein
De Luca ha confermato che per lui “eleggere alle segreteria chi non è del Pd (Schlein ndr) è davvero demenziale“. Il governatore della Campania poi si è soffermato anche su cosa devono fare i dem per dare vita al rinnovamento: “E’ necessario riprendere il cammino sulla base di una operazione verità. Il tempo degli opportunismi è ormai scaduto“.
“Da parte mia c’è la volontà di sollecitare il partito a presentare un nuovo programma di governo che, partendo dal nostro insediamento nel mondo del lavoro e della povera gente, sia tale da parlare della maggioranza della società italiana, a tutti i ceti dinamici e produttivi. L’obiettivo è sempre quello di diventare una alternativa credibile a questo governo“, ha sottolineato ancora De Luca.
Il pensiero di De Luca sull’autonomia
Naturalmente nel libro non c’è solo una critica al Pd. De Luca ha deciso di affrontare anche il tema dell’autonomia locale e in questa intervista spiega in che modo: “Propongo una operazione-verità sui rapporti tra Nord e Sud. In questo caso bisogna continuare ad essere vigili e fare un passo alla volta perché il rischio è quello di dividere in due il Paese“.