Il numero uno della nuova Democrazia Cristiana, Totò Cuffaro, ha rilasciato una intervista ai microfoni del quotidiano “L’Identità” dove ha trattato vari argomenti
Tanti i temi che ha discusso. In particolar modo per il centro. Salvatore Cuffaro, leader nazionale della nuova Democrazia Cristiana, ne ha discusso al noto quotidiano ‘L’Identità‘. Lo ha definito uno “spazio politico” e non geometrico. In questo momento si sta pensando seriamente ad una candidatura che punta ai principi della famiglia e della solidarietà. Anche se sa benissimo che non si tratta affatto di un qualcosa di troppo semplice.
“I giovani ragionano e comprendono che la politica vera è tra la gente, lontana dai talkshow. Oltre il 50% non va a votare. Non riescono a trovare un simbolo che possa rappresentare le proprie idee. Le nuove generazioni non vogliono chiacchiere”. Poi sul centro: “Va oltre i miei interessi, di Rotondi, Mastella, Cesa, Lupi e via dicendo. Il Ppe è il punto di incontro. Forza Italia è la guida naturale. Anche senza Berlusconi che ha incarnato i desideri di tantissimi italiani. Ha messo insieme i moderati“.
Per quanto riguarda l’erede del partito fa sapere: “Si tratta solamente di una scelta che prenderà il partito. Che sia Tajani o Schifani non lo so. Entrambi sono politici di alto livello ed ho molta stima nei loro confronti“. Poi il consiglio al numero uno di ‘Italia Viva’, ovvero Matteo Renzi: “Sposando Renew e la politica di Macron, è lontano dal Ppe. Nonostante ci troviamo su molte questioni, non possiamo dunque stare insieme“.
Lombardo, invece, ha deciso di schierarsi dalla parte di Salvini: “Con lui siamo stati insieme prima nella Dc e poi nell’Udc. Poi abbiamo preso strade differenti alle regionali. Ora vuole stare con il numero uno della Lega. Rispetto la sua scelta, ma non la condivido. Forse vuole valorizzare la sua battaglia per l’Autonomia. Loro dividono il Paese e penalizza il Sud“.
Questione migranti: “La Sicilia è un popolo che accoglie da oltre 2500 anni. Accogliere non significa chiudere la gente dentro i recinti, ma integrare, dare quella possibilità che è stata data a noi siciliani in America”. Sulle parole della Meloni aggiunge: “Mi ritrovo con lei quando dice che non possono arrivare in Italia tante persone senza controllo“.
“Dalla Sicilia si può ripartire. L’errore dei partitini democristiani è stato pensare che bastasse una conferenza a riprendere una tradizione. Bisognava ripartire dalle comunità“. In conclusione ha affrontato il tema riguardane le prossime elezioni europee: “La Democrazia Cristiana, senza Cuffaro candidato, correrà col suo simbolo. Spero che si possa presentare una lista tutti insieme. Ricordiamo che siamo solo all’inizio di un percorso“.