Migranti, Papa Francesco ha la soluzione per favorire l’integrazione: ne ha discusso in una intervista rilasciata al quotidiano “La Stampa”
Anche in questa occasione ha parlato dell’integrazione. Un fattore assolutamente non semplice. Lo sa molto bene Papa Francesco che ne ha discusso alla ‘Stampa‘ tramite il volume “Non sei solo. Sfide, risposte, speranze” scritto con la collaborazione di Francesca Ambrogetti e Sergio Rubin. Queste sono alcune delle sue parole: “Dipende da come viene fatta; dal modo in cui si fomenta la convivenza. Il problema, in Europa, è che in alcune città si formano ghetti di immigrati”.
Poi ha continuato affermando: “Questo non è positivo né per loro né per il Paese ospitante. C’è stato un caso di giovani che hanno perpetrato un attentato con decine di morti e feriti. Vivevano in un ghetto che si è trasformato in terreno fertile perché fossero sottoposti a un lavaggio del cervello. Chiediamoci quale futuro può avere un giovane a cui, quando cerca un lavoro, sbattono tutte le porte in faccia per il semplice fatto di avere origini diverse”.
Una situazione assolutamente non delle migliori: “Bisogna andare oltre i pregiudizi e che gli stessi rifugiati facciano uno sforzo e si aprano a un nuovo contesto culturale senza perdere le loro tradizioni, che sono un arricchimento. Capisco certe cautele da parte dei cittadini. Detto ciò, che da un certo timore si passi al terrore e si chiudano le frontiere mi sembra un atteggiamento irrazionale. Perché non ci sediamo e non analizziamo come si può agire a favore dell’integrazione? Anche in Europa ci sono eccellenti esempi di integrazione”.
Qual è, quindi, la soluzione a tutto questo? “La chiave sta nell’integrazione e nel portarla a termine. È vero che l’ideologizzazione dell’elemento religioso è un problema e rappresenta una perversione della religiosità perché l’islam, in verità, è una religione di pace e la maggior parte dei suoi membri sono pacifici. Come dicono loro, o si è terroristi o si è musulmani”.
“Soprattutto nei Paesi africani in cui non sono filtrate organizzazioni come l’Isis, di solito la convivenza è molto buona. In alcuni, a Natale, i musulmani fanno regali ai cristiani. E i cristiani fanno regali ai musulmani per il Ramadan o per la festa del Sacrificio. Non solo: si forma una lunga coda per varcare la Porta Santa e ottenere indulgenze giubilari e che tra i cristiani ci sono molti musulmani che poi si dirigono all’altare dove si trova l’immagine della Madonna perché Maria è venerata nell’islam”.