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Esteri

Ucciso per un Pokemon: la triste fine di un ventenne

Published by
Francesco Spagnolo

Un ventenne è stato ucciso per un Pokemon. Una morte che ha lasciato sotto shock un’intera città ed ora sono corso le indagini per accertare meglio l’accaduto.

Una tragedia scuote una città: un ragazzo di 20 anni è stato ucciso per un Pokemon. Sono in corso tutte le indagini per ricostruire meglio la dinamica di quanto successo. I punti da chiarire sono ancora diversi, ma gli inquirenti hanno già fermato il responsabile di questo omicidio.

Un ragazzo è stato ucciso per un Pokemon – Notizie.com – © Ansa

Stando a quanto riferito da Il Giornale, che cita i media locali, in manette è finito un uomo di 33 anni. Attualmente il presunto responsabile di questo omicidio è libero su cauzione, ma sono in corso tutte le indagini e, quindi, non si escludono delle novità importanti nelle prossime ore su una vicenda che ha fatto il giro del mondo in davvero poche ore.

La ricostruzione

La ricostruzione di questo omicidio è stata fatta dal New York Post. Stando alle prime informazioni, la tragedia è avvenuta in un negozio di Fort Lauderdale. Il 20enne, uno studente al secondo anno della Florida Memorial University, sarebbe entrato nel negozio del killer e portato via alcune scatole di carte dei Pokemon. Un bottino, stimato in un secondo momento di 600 dollari.

Il proprietario del negozio avrebbe intimato di fermarlo e, quando ha capito che la richiesta non era stata accettata, ha estratto la pistola e esploso un colpo di pistola. Il 20enne in un primo momento è rimasto ferito, ma le sue condizioni da subito sono sembrate molto gravi ed è morto subito dopo l’arrivo in ospedale.

L’indagine

Le indagini su quanto successo sono ancora in corso – Notizie.com – © Ansa

Le forze dell’ordine sono state chiamate dalla ragazza della vittima, che ha assistito alla tragedia. Sul posto sono arrivati subito gli agenti di polizia, che hanno arrestato il 33enne con l’accusa di omicidio colposo. Attualmente l’uomo si trova in libertà dopo aver pagato una cauzione di 25mila dollari.

“Mi dispiace tanto per la famiglia – le sue prime parole dopo essere tornato in libertà – non era mia intenzione che succedesse tutto questo”. Le indagini, comunque, sono in corso e si cercherà di ricostruire meglio la dinamica di quanto accaduto.

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Francesco Spagnolo