L’ambasciatore argentino in Spagna, figlio dell’ex presidente Raul Alfonsin, parla del pericolo scampato nel suo paese, almeno per ora
Argentina nel caos o quasi. Il candidato estremista Milei, che tanto timore incute in diverse parti del mondo, alla fine delle elezioni, se l’è presa in malomodo contro quelli che lui stesso definisce “traditori” della Unión Cívica Radical che, facendo saltare il patto pre-elettorale e rompendo così la linea che si era decisa, avrebbero dato la possibilità a diversi militanti ed elettori di votare per Massa e non la candidata conservatrice Patricia Bullrich.
Una scenario che da sempre preferisce Ricardo Alfonsín, ambasciatore in Spagna e figlio dell’ex presidente Raúl Alfonsín, colui che portò la democrazia in Argentina dopo la dittatura militare. Alfonsin jr è molto conosciuto in patria, anche se non ha seguito le orme del padre. E in queste settimane non si è mai nascosto, dicendo che “il pericolo è Milei“, il candidato estremista che ha preso più voti dopo Massa e che adesso andrà al ballottaggio. Motivo per cui secondo Alfonsin è un pericolo è che “Dal 1983, non ho mai ascoltato discorsi tanto incompatibili con le condizioni civiche ed etiche indispensabili ad una democrazia. Mai ho vissuto tanta violenza verbale. Milei chiama gli avversari politici “ratti”, “parassiti”, “montagna di escrementi”. Dice che il Papa “è governato dal demonio”. Giustifica la dittatura militare, la repressione, il genocidio e il terrorismo di Stato. Come posso non essere preoccupato da ciò che quest’uomo rappresenta e da come potrebbero tradursi le sue idee se vincesse le elezioni?“.
Un pericolo vero per Alfonsin e spiega anche come sia potuto accadere che dopo aver vissuto un periodo nero come la dittatura militare, l’Argentina può tornare a situazioni non uguali ma simili. “Accade in tutto il mondo. La società si sta de-ideologizzando, è infastidita dalla politica, perché ha la sensazione di un arretramento. Possiamo fermare questo processo solo se individuiamo le cause che permettono l’ascesa di questi personaggi”.
Tutti, a maggiora ragione i democratici e i progressisti, sperano e si augurano che Massa possa battere Milei nel ballottaggio, soprattutto per quello che dice e come si presenta, il candidato estremista. Per Alfonsin è possibile: “Massa può vincere perché vuole un governo d’unità nazionale. Pur nella differenza ideologica, è necessario creare consenso per superare questa situazione socio-economica così difficile. È l’approccio che noi radicali abbiamo sempre difeso”.