In una intervista che ha rilasciato ai microfoni del quotidiano “Il Sole 24 Ore” è intervenuto il numero uno di Abi, Antonio Patuelli. Quest’ultimo ha affrontato diversi ed importanti argomenti
Dopo l’inizio del nuovo conflitto, che si sta svolgendo in Medio Oriente (Israele), si va ad orientare il compromesso sul nuovo Patto di stabilità verso la crescita. Ne è sicuro Antonio Patuelli che ne ha parlato, direttamente da Bruxelles, in una intervista rilasciata al ‘Sole 24 Ore‘. Il presidente dell’Associazione Bancaria italiana fa sapere che ci saranno effetti sulla decisione della Banca centrale europea (Bce) sui tassi il 26 ottobre.
In merito a questo argomento il governo ha varato una manovra all’insegna della prudenza. Queste sono alcune delle sue parole in merito: “Non c’è ancora un articolato. Ci sono i dati della Nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza (Nadef) e il testo del documento mandato a Bruxelles: questi dati hanno già ricevuto un giudizio da Santandard&Poor’s, che ha esaminato i numeri disponibili e non ha rivisto al ribasso il rating.
Siamo in una fase in cui c’è innanzitutto incertezza strategica in Europa: l’accordo sul nuovo patto di stabilità e di crescita non è stato ancora trovato. La mia opinione è che debba arrivare dalla Ue un segnale di spinta per la crescita. Quando siamo stati nella fase più acuta della pandemia, la risposta più forte è venuta dall’Unione Europea”.
Sempre in merito alla guerra in Israele aggiunge: “L’Ue deve rivedere le sue previsioni. Tutte le volte che si acuisce il conflitto mediorientale vi è una tensione sul costo dell’energia. L’Italia ha fatto grandi passi in avanti in meno di due anni differenziando le fonti di approvvigionamento del gas, ma diverse di queste fonti arrivano da zone contigue a quelle dell’emergenza mediorientale”.
Patuelli (Abi) sul Nadef: “Debito pubblico non scenderà nel triennio”
Per quanto riguarda la Nadef fa sapere che il debito pubblico non scenderà nel triennio: “Bisogna mettere un tetto massimo al debito pubblico in cifra assoluta. Lo spread a 200 punti base sembra basso rispetto alle punte di 15 anni fa. La Germania non è più la locomotiva europea con tassi a zero e d ha un importante debito pubblico. Privatizzazioni governo? Sono necessarie perché lo Stato direttamente o indirettamente possiede tanto“.
Sulla liquidità di Sace aggiunge: “Vedo una spinta, che favorisco, all’aggiornamento delle norme sulle garanzie alle imprese. Vedo la volontà di fare una verifica dell’esperienza che c’è stata in epoca emergenziale Covid“. Sui tassi Bce per il 26 ottobre: “Prima della guerra in Medio Oriente mi aspettavo una pausa. Bisogna lasciare il tempo per rendere efficaci le decisioni. Quello che sta accadendo complica tutto. II Medioriente per noi è l’anticamera di casa”.