In una intervista rilasciata allo speciale Economia ‘Corriere della Sera’ Speciale Formazione & Lavoro, ha parlato la ministra Anna Maria Bernini
La ministra dell’Università e della Ricerca, Anna Maria Bernini, ha voluto fare il punto della situazione annunciando le ultime novità che arrivano direttamente dal suo ministero. In primis ha confermato che ci sono fondi che riguardano il Piano Nazionale ripresa e resilienza. Non solo: ci sono le misure per poter effettuare dei sistemi e, soprattutto, ha segnalato moltissimi successi dei ricercatori italiani che hanno conquistato moltissime borse europee.
Basti pensare che con 32 vincitori su 400 il nostro Paese è al secondo posto dietro la Germania. Non si sono fatti attendere i complimenti nei confronti delle menti eccellenti italiane. Proprio grazie al Pnrr la ministra ha annunciato che si stanno creando delle nuove opportunità. Tanto è vero che sono stati assunti 400mila ricercatori in più. Senza dimenticare che, oltre ad abbassare l’età media si è alzata la presenza femminile.
Il governo sta rispettando il cronoprogramma per poter accedere ai finanziamenti. Senza dimenticare, inoltre, che si discute di progetti che non riguardano solamente il 2026, ma che puntano decisamente oltre. Una ricerca, quella Pop, che ha bisogno inevitabilmente di fiducia e molto altro. La Bernini ha la soluzione: “Ed è per questo motivo che bisogna lavorare su più fronti. Sono state avviate alcune misure. Penso al bonus del 30%, stipendi dei professori e ricercatori vincitori di bandi competitivi europei o internazionali“.
Le novità non sono affatto finite: “Le università potranno destinare parte delle risorse dei progetti di ricerca alla stipula di polizze sanitarie integrative. Qualcosa sta cambiando visto che abbiamo avviato un percorso per cercare di stimolare il rapporto tra ricerca accademica e imprese. L’obiettivo è quello di puntare sui dottorati innovativi per cercare di rispondere ai fabbisogni di sviluppo delle imprese e promuovere l’assunzione di ricercatori“.
I ricercatori italiani e le università hanno approfittato dell’effetto Brexit, tanto da ottenere più borse di ricerca europee degli altri anni. In merito a ciò la ministra ha la risposta: “Negli ultimi anni c’è stata una nuova attenzione nei confronti dell’Italia da parte di ricercatori. Sia italiani che stranieri. L’obiettivo è quello di portare in Italia progetti internazionali e potenziare le nostre infrastrutture di ricerca d’eccellenza. Abbiamo avanzato la candidatura nell’ospitare l‘Einstein Telescope“.
Dal punto di vista economico aggiunge: “Abbiamo stanziato circa 330 milioni per la ricerca di base, con il Fondo Italiano per la Scienza che è stato modificato“. Poi ha aggiunto: “Abbiamo alzato il 40% la quota di assunzioni per le donne. Il 43% è rappresentato dalle ricercatrici. Bisogna lavorare d’anticipo e puntare sull’orientamento dei giovani e cercare di stimolarli sempre di più“. In conclusione: “Per favorire il trasferimento tecnologico abbiamo emanato delle nuove linee guida sulla proprietà industriale. Grazie al Mimit (Ministro delle Imprese e del Made in Italy)”.