Carlo Bonomi, presidente di Confindustria, in un’intervista a ‘La Nazione’ parla della manovra, ma anche del mandato in scadenza nel 2024.
E’ un Carlo Bonomi a 360° quello dell’intervista a La Nazione. Il presidente di Confindustria affronta diversi temi a partire dalla manovra e dalle decisioni prese dal governo per cercare di rilanciare il Paese dopo un periodo non semplice.
“Io ho definito la manovra ragionevole perché il governo ha concentrato le risorse su interventi che sono fondamentali come il taglio del cuneo fiscale – spiega Bonomi – ma devo dire che noi speravamo in un intervento più strutturale e non solo di un anno. Ma purtroppo l’Italia in questo momento non ha i soldi per mettere in campo una misura simile. A meno che non si decida di riqualificare la spesa pubblica, ossia renderla più efficiente, invece di sprecare risorse su provvedimenti che noi non abbiamo richiesto come gli incentivi per le assunzioni“.
Bonomi precisa che se le assunzioni stanno aumentando “il merito è degli imprenditori che fanno il loro mestiere e non degli incentivi. Dove la disoccupazione resta alta è perché non c’è lavoro oppure non si trovano i profili richiesti. Per questo motivo noi chiediamo di destinare alcuni fondi alla fiscalità delle imprese“.
E poi il presidente di Confindustria entra nei dettagli: “Occorre portare l’Ires al 15% per rendere l’Italia competitiva con gli altri Paesi, ma anche premiare chi investe. Ad oggi il dumping fiscale porta molti imprenditori a spostare la sede principale all’estero e per questo motivo bisogna cambiare strada“.
Il mandato di Bonomi è in scadenza (termina a maggio ndr), ma il presidente di Confindustria non pensa assolutamente a trarre dei bilanci: “E’ ancora presto. Davanti a noi abbiamo tante sfide e mesi fondamentali per la nostra industria, da affrontare sempre più in uno scenario internazionale. Dobbiamo far capire ai mercati che questo Paese vuole crescere. Solo in questo modo si può far salire il Pil e diminuire lo spread“.