La formazione di Italiano batte facilmente il Cukaricki per 5-0 e torna in corsa in Cl, mettendo in mostra gioco e condizione
Partita facile. Anzi fin troppo semplice per la Fiorentina di Italiano che chiude la pratica già nel primo tempo finendo per 3-0. con la doppietta di Beltran che si è messo in grande evidenza.
Ora per la formazione viola la Conference League si è rimessa a posto, tanto che grazie alla vittoria sul Cukaricki la Fiorentina torna al comando del girone con una differenza reti davvero invidiabile grazie a questo 6-0
FIORENTINA (4-2-3-1): Terracciano 6; Kayode ng (8′ Comuzzo 6), Martinez Quarta 6,5, Ranieri 7, Parisi 6,5 (46′ Pierozzi 6,5); Maxime Lopez 7, Mandragora 6,5; Ikoné 7 (53′ Sottil), Barak 6,5 (66′ Infantino 6), Kouamé 6,5; Beltran 7,5 (53′ Nzola). All.: Italiano 7
CUKARICKI (4-3-3): Belic 4; Rogan 5, Vranjes 5, Subotic 4, Tosic 5; Sissoko 5, Docic 5 (46′ Cvetkovic 5,5), Stankovic 5 (79′ Kovac 5); Ivanovic 5 (46′ Adzic), Adetunji (46′ Serafimovic) , Nikcevic. All.: Igor Matic 5
Arbitro: Theouli (Cipro)
Marcatori: 6′ e 10′ Beltran, 29′ Ikoné, 65′ Sottil, 73′ Martinez Quarta, 82′ Maxime Lopez
Note: Ammoniti 8′ Vranjes, 10′ Docic. Espulso al 36′ Subotic dopo controllo Var
Recupero: 2′ pt, 2′ st
BELTRAN: Due gol uno più bello dell’altro, il pubblico che impazzisce e che sembra aver trovato l’attaccante che cercava da tanto tempo. Ci ha messo un po’ ma ne valeva la pena
IKONE‘: Un gol molto bello e con una potenza incredibile. Ma non è solo la rete del 3-0 che chiude la gara, ma è sempre presente in ogni azione. Un esterno che fa la differenza e rende ancora più bello il gioco della Fiorentina
MAXIME LOPEZ: Un gol bellissimo, anche se i difensori, lo lasciano avanzare, prendere la mira e una libertà nel tiro che in Italia se la sogna. Per il resto gran prestazione in regia dando ordine alla squadra
SUBOTIC: Una prestazione imbarazzante e da rivedere. E’ uno dei giocatori potevano fare la differenza, invece va sempre in difficoltà con gli attaccanti della Fiorentina.
BELIC: Ha la sfortuna di trovare una squadra e un reparto difensivo che non lo assiste praticamente mai e deve andare e prendere per ben sei volte il pallone dentro la porta