La Camera ha dato il via libera definitivo all’unanimità al ddl sul contrasto della violenza sulle donne e della violenza domestica.
190 voti favorevoli e nessun contrario, dopo il caos in Aula di questa mattina durante la discussione. La miccia è stato un emendamento, che non è passato, presentato dalla deputata del Movimento 5 Stelle Stefania Ascari, riguardante l’istituzione di un fondo per insegnare l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole di ogni ordine e grado in modo sistematico e continuativo.
L’ex sottosegretario di Stato per l’Istruzione Rossano Sasso della Lega ha definito l’emendamento “una porcheria” e una “nefandezza”. “Al Movimento 5 Stelle non interessa solo l’educazione alla parità di genere, ma vogliono l’educazione sessuale. Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli”, ha tuonato, dando il via a un durissimo scontro con l’opposizione.
Scotto (Pd): “Da Sasso accuse condite da frasi demenziali sulla teoria gender che non c’entra niente col provvedimento”
“È successa una cosa molto semplice: il deputato della Lega Rossano Sasso ha attaccato l’opposizione per un emendamento presentato dal M5S, dicendo che siccome il centrodestra ha vinto le elezioni, in Parlamento non si può pretendere di modificare le leggi di maggioranza e governo. Una impostazione non solo autoritaria, ma fuori da qualsiasi prassi tradizionale e dal rapporto tra maggioranza e opposizione”, ha commentato il deputato del Pd Arturo Scotto ai nostri microfoni. “Inoltre ha condito questa sua accusa di frasi demenziali sulla teoria gender che non c’entra niente con il provvedimento che stiamo votando, e costruendo come al solito una posizione politica su pregiudizi e fantasmi”.
Ascari (M5S): “Senza educazione non c’è prevenzione”
Abbiamo parlato del botta e risposta anche con la diretta interessata Stefania Ascari, che ha commentato: “La nefandezza non è il mio emendamento e nemmeno quelli affini. Dire queste cose lo è. Perché educare a gestire le emozioni, la rabbia, un rifiuto, educare ad avere un rapporto paritario, a riconoscere il consenso, sono le basi per avere una relazione sana. Senza educazione nn c’è prevenzione. Poi bisognerebbe ricordare al collega Sasso che tra i diritti umani esistono i diritti sessuali, quindi quello di ricevere un’adeguata educazione alla sessualità”.
Relatore Maschio (FdI) prende le distanze da Sasso
Il relatore del ddl contro la violenza sulle donne e domestica, Ciro Maschio di Fratelli d’Italia ha preso le distanze dalle parole dell’ex sottosegretario, promettendo in Aula una prossima discussione sull’educazione sessuale nelle scuole: “L’orientamento politico sull’educazione non era di inserirlo in questo provvedimento, ma di mantenere un impegno reciproco ad approfondire il tema in altra occasione. Questo rende fuori luogo e fuori contesto, nel merito e nello stile, l’intervento del collega Sasso, dal quale come presidente di Commissione e di relatore, mi dissocio completamente. Oltre che fuori luogo il modo in cui sono stati commentati e apostrofati emendamenti legittimamente presentati dall’opposizione”.
E ancora: “Faccio un appello all’opposizione e a tutta l’Aula a non cadere nelle provocazioni e a non rovinare il lavoro importante fatto sin dall’inizio e a deporre le armi nel confronto acceso per tornare al clima instaurato all’inizio”.
Il Pd ha apprezzato la presa di distanza di Maschio: “Noi abbiamo risposto in maniera dura e c’è stato un atto di dissociazione del relatore Ciro Maschio, di Fratelli d’Italia, che noi salutiamo positivamente”.
Ascari: “Da Maschio gesto importante”
Anche il Movimento 5 Stelle ha apprezzato le parole del relatore: “Prendendo le distanze da Sasso ha fatto un gesto molto importante. Ma noi chiediamo che l’impegno preso oggi nell’Aula della Camera venga inserito nel primo provvedimento utile da approvare, perché non c’è più tempo da perdere”, ha dichiarato Ascari.
L’educazione sessuale a scuola è importante anche alla luce degli ultimi fatti di cronaca che hanno raccontato di stupri di gruppo da parte di adolescenti: “Dietro a questi gesti c’è il non riconoscere la violenza e non capire che un no vuol dire no. Se non viene insegnato da piccoli non si avrà una consapevolezza da grandi. E magari poi certe consapevolezze le prendi altrove, dal web per esempio, dove la pornografia dà una visione distorta e violenza della sessualità, dove tutto è permesso e consentito, anche lo stupro”.