Educazione sessuale, un duro botta e risposta quello che si è verificato alla Camera negli ultimi minuti: l’esponente della Lega, Rossano Sasso, non le ha mandate assolutamente a dire
Pochi minuti fa alla Camera, in questo giovedì 26 ottobre, si sono surriscaldati gli animi. Il tutto è partito da un emendamento presentato dal Movimento 5 Stelle. Il partito, con a capo l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, ha presentato una proposta di legge sulla violenza sessuale. Un tema ed argomento molto caldo ed importante che riguarda, soprattutto, il nostro Paese. In particolar modo quello che riguarda il tema dell’educazione alla parità di genere nelle scuole.
Apriti cielo visto che si è scatenato un duro “botta e risposta” nell’Aula della Camera. Con protagonisti alcuni esponenti della Lega e quelli del centrosinistra. In primis Rossano Sasso che ha letteralmente sbottato, tanto da definire una “porcheria” l’educazione sessuale ed affettiva nelle scuole. Non solo: ha attaccato definendo una “nefandezza” quel tipo di emendamento che era stato presentato poco prima. Dichiarazioni, quelle del leghista, che hanno scatenato un vero e proprio putiferio.
Queste alcune delle sue parole: “Al M5S non interessa solo l’educazione alla parità di genere ma voglio l’educazione sessuale. Se la vogliono, se la facciano nelle loro sedi di partito e vediamo se i genitori manderanno lì i loro figli“.
Educazione sessuale, Sasso sbotta: le sue dichiarazioni fanno discutere
In merito alla sue parole ne sono arrivate altre. Come quelle di Angelo Bonelli: “Definire un emendamento una nefandezza è inaccettabile. Non siamo a Kabul ma nella Repubblica italiana. Sasso non ci riporterà all’oscurantismo”. Anche Anna Laura Orrico del Movimento 5 Stelle ha tuonato contro le parole di Sasso: “Se c’è una cosa degradante in Italia, è che nel nostro Paese l’89% dei nostro ragazzi imparino che cosa sia il sesso da YouPorn. Le famiglie non possono essere lasciate sole“.
Sulle sue dichiarazioni è intervenuto anche Ciro Maschio di Fratelli d’Italia che ha voluto prendere le distanze: “L’orientamento politico sull’educazione non era di inserirlo in questo provvedimento ma di mantenere un impegno reciproco ad approfondire il tema. Un intervento fuori luogo e contesto quello del collega Sasso dal quale mi dissocio completamente. Faccio un appello all’opposizione a non cadere nelle provocazioni e a non rovinare il lavoro importante fatto sin dall’inizio. Deponiamo la armi“.