“La Legge di bilancio verrà trasferita al Senato probabilmente questo fine settimana. Ma il punto politico vero è che dopo quindici giorni stiamo ancora parlando di bozze. Ciò dà l’idea di quanto sia improvvisata e cialtrona questa maggioranza”.
Così Arturo Scotto, capogruppo Pd nella Commissione lavoro alla Camera, sulla Legge di bilancio che va approvata entro il 31 dicembre. “Non c’è alcuna serietà nella costruzione di una Manovra così significativa e poderosa dal punto di vista dei numeri. Dopo quindici giorni dalla conferenza stampa della presidente del Consiglio Giorgia Meloni e del ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, non si ha ancora il testo ufficiale. Questo è segno di una improvvisazione dell’azione del governo e allo stesso tempo anche di uno scarsissimo rispetto nei confronti del Parlamento”.
Il Pd e gli atri gruppi di opposizione hanno annunciato che continueranno a presentare emendamenti alla Legge di bilancio: “Noi presenteremo gli emendamenti. Abbiamo letto che la presidente del Consiglio impedirà alla sua maggioranza di presentarne: una modalità desueta e una violazione chiara del dettato costituzionale che prevede che i parlamentari siano senza vincolo di mandato e anche un’interpretazione anomala del suo ruolo. Ricordiamo che è il Parlamento che dà fiducia al governo, non viceversa. Almeno così funziona nelle democrazie liberali”.
Scotto si riferisce all’appello del governo ai partiti di maggioranza di presentare emendamenti in modo razionale. Il Pd ritiene che la Manovra economica, basata in parte sullo scostamento di bilancio, non dia spazio agli investimenti, quindi alla crescita e non investa abbastanza in sanità. “Ci troviamo di fronte a una Manovra senza visione e ambizione. È segno di un’operazione di galleggiamento per arrivare vivi alle elezioni europee. E le cose che sono state messe in campo provano ad avere quel tipo di proiezione, nonostante le contraddizioni che si apriranno nella maggioranza”.
Sul capitolo pensioni Forza Italia si sarebbe aspettata di più e lo stesso vale per la Lega: “Anziché cancellare la riforma Fornero come Salvini aveva annunciato in campagna elettorale, viene addirittura peggiorata passando da Quota 103 a Quota 104, ridimensionando lo spazio dell’uscita attraverso l’Ape sociale e Opzione Donna”, commenta Scotto.
Secondo il deputato Dem, “è una Manovra senza visione perché non salvaguarda il potere di acquisto dei lavoratori. Anche il cuneo fiscale su cui c’è il grosso degli investimenti, è nei fatti la proroga dello scorso anno senza farlo diventare strutturale e come abbiamo visto, purtroppo questo non incide sul potere d’acquisto a causa dell’inflazione. È deficitaria sul terreno dell’investimento nella scuola e nella sanità”.
Come detto, proprio sul capitolo sanità è in corso lo scontro maggiore tra governo e Pd: “Loro dicono di aver investito 3 miliardi, ma non compensano l’abbassamento del rapporto tra spesa pro capite e Pil, portandolo sotto la media europea. I governo Conte e Draghi, col ministro della Salute Roberto Speranza, avevano portato la spesa pro capite sopra la media europea, sia in termini proporzionali che percentuali”.
I tagli agli Enti locali infine, secondo Scotto non aiuteranno la realizzazione dei progetti del Pnrr: “La Manovra penalizza gli Enti locali per l’ennesima volta tagliando 600 milioni: come pensano di far camminare il Pnrr ammazzando gli enti locali?”.
Il termine ultimo per l’approvazione definitiva della Legge di bilancio è il 31 dicembre: “Chiederemo tempi più larghi possibile. Pensiamo che la Manovra debba fare più passaggi perché parliamo del provvedimento più importante che il Parlamento vota. Vogliamo lavorare a migliorare la Legge e rispondere alle esigenze dei lavoratori, imprese e cittadini più penalizzati e portare in Parlamento le istanze di chi, come i sindacati, apre un confronto forte col governo fino a non escludere lo sciopero generale”.
Alla domanda se la maggioranza sia poco compatta e proprio sulla Legge di bilancio ci sia un “tutti contro tutti in corso”, Scotto risponde: “È chiaro che la maggioranza vive una fase di fibrillazione molto forte, perché le europee sono alle porte e Giorgia Meloni vuole fare l’asso pigliatutto. Vedremo se Forza Italia e Lega avranno la forza di muoversi in autonomia e con la schiena dritta o si piegheranno all’impostazione della Manovra iper rigoristica che in qualche modo rischia di penalizzare innanzitutto loro. Dobbiamo capire se il centrodestra è ancora una coalizione di partiti diversi o se FdI è diventato l’unico partito della maggioranza o ha assorbito tutti gli altri”.