Vittorio Sgarbi, una vera e propria bufera per quanto riguarda i 300mila euro mostre e premi: la mossa da parte della premier Meloni
Nonostante abbia confermato che, l’intervista rilasciata al “Fatto Quotidiano“, sia ‘fasulla’ la posizione da sottosegretario alla Cultura è seriamente in bilico. Non un buon momento quello che sta attraversando Vittorio Sgarbi. Oramai non si sta parlando d’altro se non della famosa vicenda relativa ai 300mila euro. Soldi che sarebbero stati incassati per mostre e premier. In merito a ciò il suo ministro, Gennaro Sangiuliano, lo avrebbe scaricato pubblicamente.
Non ha avuto grande successo la sua volontà di smentire quell’intervista. Tanto è vero che adesso la premier, Giorgia Meloni, sta seriamente pensando di scaricarlo dal suo ruolo. Tanto è vero che sta approfondendo il caso. Nelle prossime ore potrebbe arrivare anche la decisione definitiva. Non solo: a quanto pare sarebbe furiosa per come è stata gestita la vicenda. Non è da escludere che, sempre nei prossimi giorni, potrebbe decidere per il ritiro delle deleghe.
L’idea è quella di attendere la fine dell’istruttoria dell’Antitrust. Nella giornata di ieri Sangiuliano ha confermato di non sentire il sottosegretario da almeno due giorni. Ha chiesto massimo due giorni per chiudere il caso. La sua posizione, a dire il vero, è già in bilico a partire dal mese di luglio. Dopo un altro caos: quello relativo alle uscite sessiste con Morgan in un duetto al museo Maxxi di Roma. Nelle prossime settimane potrebbe arrivare anche l’avviso di conclusione delle indagini per l’accusa di evasione fiscale.
A quanto pare, secondo i pubblici ministeri, Sgarbi non ha pagato debiti con l’Agenzia delle Entrate per un totale di 715mila euro. Il quadro “Il giardino delle Fate” di Vittorio Zucchin lo avrebbe fatto acquistare dalla sua compagna. Per mettere l’opera al riparo del Fisco. Ha parlato anche di rimborsi. In un primo momento ha negato di averli chiesti visto che viaggia con il suo autista. Poi ammettere che erano legittimi. Quelli per la trasferta dell’evento “Massima Bendata”. Pagato 5 mila euro su Iva, il sottosegretario li ha fatti annullare.