“Sono sconcertata dalla gestione dei tempi, e mi auguro che non si prendano decisioni per evitare danni elettorali a Salvini. Sarebbe una sconfitta per il Paese” In esclusiva a Notizie.com, Elsa Fornero sulla manovra di Bilancio e Quota 104
Doveva essere una Manovra di Bilancio seria, responsabile e realistica. Doveva arrivare in Parlamento blindata. Così, durante la conferenza stampa di presentazione lo scorso 17 ottobre a Palazzo Chigi, la definirono e il premier Meloni e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti.
Trascorrono i giorni, del testo della manovra non vi è traccia. Circolano bozze su chat di ministri, parlamentari, giornalisti e addetti ai lavori. Filtrano indiscrezioni, in parte smentite, che spaccano o provano a farlo, la maggioranza di centrodestra. Pensioni e prelievo diretto (pignoramento) sui conti correnti di chi ha evaso le tasse. Sono i due temi che provano a far saltare il banco. Intanto il Mef avverte che le bozze in circolazione non vanno prese alla lettera, ma il pressing partito da Forza Italia e Lega e ha come bersaglio appunto la stretta sulle pensioni e i provvedimenti fiscali, “Il governo rispetta la privacy e il diritto dei contribuenti”, interviene nella serata di ieri Palazzo Chigi. Poi da Bruxelles si esprime direttamente Giorgia Meloni (la descrivono tesa e irata per quando accade a Roma) “Non se ne parla, questa norma non passa”.
Insomma secondo il governo “la notizia che consentirebbe all’Agenzia delle entrate di accedere direttamente ai conti correnti degli italiani per recuperare le imposte non pagate è totalmente priva di fondamento”. La resistenza degli alleati porta i suoi frutti, e logora nel contempo gli equilibri interni. Si scrive che in realtà tutto ciò punti a logorare soprattutto quello di Meloni di equilibrio! Non è una notizia che la coperta sia corta, nonostante ciò la Lega di Salvini chiede, pretende, uno sforzo in più pure sulle pensioni. Motivo? Il partito guidato dal vicepremier ha sempre fatto dello slogan “stop alla legge Fornero” e poi di Quota 41, uno dei personalissimi cavalli di battaglia. Oggi cosa accade invece? Succede che anche la Lega debba confrontarsi con la realtà che si chiama: Quota 104.
Notizie.com, questa mattina allora ha chiesto proprio alla professoressa Elsa Fornero, un parere su quanto accade in questo momento nel governo relativamente alla Manovra di Bilancio e alle pensioni. Ma chi è la professoressa Elsa Fornero? E’ colei che assumeva il ruolo di ministro durante il Governo Monti, in un momento di grave crisi finanziaria dello Stato iniziata nell’estate del 2011, quando si facevano i conti con l’enorme debito pubblico e il rischio di non pagare gli stipendi pubblici e le pensioni. Elsa Fornero proprio nell’ambito del decreto “Salva-Italia” presentato il 4 dicembre 2011, illustrava quindi una riforma del sistema pensionistico pubblico italiano redatta in appena 20 giorni. La riforma contemplava una serie di misure di taglio della spesa pubblica e di aumento delle entrate con l’aumento delle aliquote contributive pensionistiche di finanziamento. Cosa rivendicava all’epoca Elsa Fornero? Che che la riforma previdenziale, non compresa dall’opinione pubblica, superasse le differenze generazionali decise in precedenza, passando ad un metodo di calcolo contributivo a capitalizzazione simulata sulla crescita pro rata per tutti i lavoratori. Quella riforma delle pensioni provocò il cosiddetto caso esodati. In Italia era il 2012. La vicenda fu al al centro di controversie politiche e sociali, oltre che di scontri ideologici e sociali tra i sindacati dei lavoratori.
Ed ecco cosa ci ha detto questa mattina, l’ex Ministro del Governo Monti, contattata al telefono: “Su quello che sta succedendo nel Governo temo che quello che sembrava un accordo solido tra Meloni e Giorgetti per una manovra che loro stessi, se non sbaglio, hanno definito “seria, realistica e responsabile”, non sia più tale. Perchè? Ritengo che tale accordo risenta non poco dell’ostinazione della Lega. Voglio solo dire, alla luce della lettura dei giornali che tutti noi facciamo, che mi sia parso di capire che Salvini, con le decisioni evidentemente assunte da Meloni nella manovra, abbia subito una sconfitta. Quindi spero che questa non sia un’occasione per arrivare alla fine, ad una manovra che non sia più appunto “seria, responsabile e realistica”. Insomma che non si prendano decisioni per evitare danni elettorali alla Lega, perchè se così fosse sarebbe sì un vantaggio per Salvini, ma sarebbe una sconfitta per il Paese. Sulle bozze che circolano invece, e sulle indiscrezioni che riguardano quota 104, dico che sono sconcertata. Pensavo si trattasse di un testo blindato per come lo avevano presentato. Poi il testo non c’è stato, io pensavo fosse stato addirittura mandato in Commissione europea. Ripeto sono sconcertata dalla gestione dei tempi e mi domando come si faccia a far circolare bozze, che poi non si rivelano reali e aderenti al testo, e sulle quali ci troviamo a discutere. Mi sembrava che questa legge di Bilancio potesse andare nella direzione del confronto tra generazioni, che non ne esacerbasse il conflitto. E invece alla fine questa legge penalizzerà le generazioni più giovani per tutelare quello meno giovani, cosa che per carità capisco pure. Ma è ai giovani che occorre dare un futuro!”