Beccato in autostrada, dalla polizia stradale, con almeno 30 kg di droga: scattano le manette nei confronti di un giovane
Importante operazione quella che ha visto impegnate le forze dell’ordine (in particolar modo la Polizia stradale) di Forlì. Il tutto è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì di questa settimana, ma solamente nelle ultime ore è stata resa nota la notizia. Secondo quanto riportato da alcune fonti e media locali pare che un ragazzo di 20 anni, residente a Frosinone, sia stato sorpreso con 30 chili di droga. Merce che si trovava, appunto, all’interno della propria vettura.
Gli agenti non hanno potuto fare altro che ammanettarlo e, di conseguenza, sequestrare la merce. Le accuse nei confronti del ragazzo sono inevitabilmente gravi visto che si parla di detenzione ai fini di sostanze stupefacenti. Una vicenda che ha particolarmente interessato anche la Questura di Arezzo. La stessa che ha dato il definitivo “via libera” per l’arresto del 20enne. In questo momento, per lui, si sono aperte inevitabilmente le porte del carcere. Nei prossimi giorni dovrà svelare le proprie motivazioni.
A quanto pare gli investigatori della Squadra mobile aretina, nella notte tra mercoledì e giovedì, avevano notato una vettura sospetta. Dove all’interno c’era, appunto, il giovane che stava andando a forte velocità. In particolar modo nei pressi di Sansepolcro. Gli agenti non hanno voluto perdere un solo minuto in più ed hanno iniziato a inseguirlo. Subito è stato lanciato l’allarme da parte degli stessi nei confronti di altri colleghi. Fino a quando, un’altra pattuglia, non ha bloccato il giovane alla guida.
La corsa dell’auto è terminata sul tratto romagnolo della E45. I poliziotti, dopo aver chiesto i documenti necessari per il riconoscimento e farsi spiegare il motivo dell’alta velocità, hanno notato ben altro. Ovvero un fortissimo odore tipico di sostanza stupefacente. Il giovane, a quanto pare, non si era nemmeno lontanamente preoccupato di nasconderla, visto che l’aveva “nascosta” nel portabagagli.
Una volta aperta, però, i poliziotti dopo avergli chiesto il motivo e la provenienza della stessa, non hanno potuto fare altro che portarlo in centrale dove è stato interrogato. Una vicenda che, nel giro di pochissimo tempo, ha fatto immediatamente il giro della comunità toscana, ma soprattutto in quella ciociara. Dove, appunto, il giovane risiede.