Rivoluzione del Sistema Sanitario Nazionale grazie ai fondi del PNRR. Digitalizzazione, open data, cybersecurity, intelligenza artificiale, realtà virtuale. La nuova frontiera, da qui ai prossimi 48 mesi per ospedali, pazienti, cittadini. Se ne è discusso all’interno di dibattiti tra esperti e manager di aziende, all’interno della due giorni romana di FORUM Sanità del 25 e 26 ottobre
Sapete cosa sia un Oculus Quest 2? Se la risposta è no, state per scoprirlo. Si tratta di un visore per usufruire di contenuti in realtà virtuale.
Con esso è possibile non solo giocare, ma anche guardare film come se fossimo al cinema, creare la propria configurazione multi-monitor per lavorare, visualizzare foto e video a 360 gradi, e fare tutto quello che ci viene in mente, sempre immersi in un mondo virtuale. Persino studiare, formarsi ed essere selezionati per professioni in campo sanitario. E come funziona Oculus Quest 2? Si tratta di un visore standalone, cioè tutto quello che serve per farlo funzionare è al suo interno. Basterà configurarlo, indossarlo, e ci ritroveremo subito all’interno della home, dalla quale potremo avviare tutte le app e le funzioni in possesso. Nel mondo virtuale potremo interagire con i controller Oculus Touch, ma anche con le nostre mani grazie all’Hand Tracking. Durante la due giorni di Forum Sanità a Roma, edizione tornata in presenze il 25 e 26 ottobre, chi ha partecipato all’Accademy “Le selezioni in ambito sanitario – uso dei VR” ha potuto non solo capire di cosa si stesse parlando, ma addirittura provare l’esperienza del domani che è già oggi: quella della realtà virtuale.
Da “cavie curiose” è stato così possibile capire cosa accada ad esempio quando il personale infermieristico deve imparare per fare un elettrocardiogramma nella maniera corretta, non in modo tradizionale, ma utilizzando la realtà virtuale. Le mani afferrano elettrodi, li collocano sul torace del paziente e poi attendono di capire se le manovre siano state giuste e corrette. Un’esperienza unica, che rende in maniera ottimale, l’idea del tipo di rivoluzione che sta investendo anche il nostro Sistema Sanitario Nazionale.
Il momento è stato reso possibile grazie a Selexi, azienda che ha diretto interamente l’ Accademy nella giornata conclusiva di Forum Sanità. Selexi infatti ha implementato, grazie alla Realtà Virtuale (VR), questo sistema che permette di valutare, in fase di selezione, il saper fare, di figure professionali quali infermieri, OSS, tecnici radiologi.“La cosa principale è cercare di elevare l’importanza delle competenze trasversali all’interno di un processo selettivo”. A spiegarlo, Edoardo Clerici, Psicologo del Lavoro e delle Organizzazioni in Selexi. “Le competenze di questo tipo, le cosiddette soft skills, sono tra quelle fondamentali all’interno di un percorso di vita lavorativo, e spesso in concorsi pubblici non vengono valutate nel modo corretto, o comunque vengono considerate in secondo piano rispetto al sapere o alle nozioni mnemoniche oggetto di esame all’interno dei concorsi. Attualmente stiamo lavorando su percorsi di valutazione dentro selezioni pubbliche, quindi introducendo il cosiddetto assessment center, cioè studiare delle prove che riescano ad esaminare delle competenze long life skills. Cosa sono? Tutto ciò che riguarda competenze che non si acquisiscano solamente studiando, ma che si acquisiscono nella vita di tutti i giorni, come la parte relazionale o tutto ciò che riguarda la comunicazione efficace, oppure il problem solving e la capacità di lavorare in gruppo. Con i nuovi strumenti che abbiamo messo in campo come la realtà virtuale cerchiamo di dare una svolta anche nella nell’ambito selettivo. All’interno dell’Academy di Forum Sanità abbiamo portato un esempio estremamente pragmatico che ha incuriosito la platea. Abbiamo portato un Oculus, realtà virtuale con la quale in questo momento probabilmente si fa più selezione che formazione, ma è lì che vogliamo arrivare ad essere sempre più performanti. Perché la realtà virtuale che proponiamo è spendibile in questo senso. E comunque, formazione e selezione, sono i due ambiti in cui durante una prova pratica può essere impiegata la realtà virtuale. Penso agli ECM: qui in maniera veloce e sicura e senza bisogno di ECM manichini, o stanze particolari o realtà ospedaliere, ma semplicemente all’interno di un’aula qualsiasi, in qualunque posto in Italia, se non addirittura anche da remoto, è possibile sperimentare praticamente ciò che ci è stato insegnato.”