Forza Italia ad oggi sembra essere il partito con più dubbi sulla manovra e Barelli anticipa un incontro Tajani-Meloni “per aggiustamenti necessari”.
La discussione all’interno della maggioranza sulla manovra prosegue e nei prossimi giorni è in programma un incontro tra il premier Meloni e Tajani per alcuni aggiustamenti. A confermare questo vertice è Paolo Barelli, capogruppo di FI alla Camera, in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera.
“La manovra non è ancora pronta. Aspettiamo il testo definitivo e l’incontro tra Tajani e Meloni per alcuni aggiustamenti – sottolinea Barelli al quotidiano italiano – ci sono state alcune perplessità come per esempio l’accesso ai conti correnti da parte del fisco. L’accordo è sempre quello di portare in Parlamento un provvedimento che non aumenti la pressione fiscali e non tocchi con le tasse il bene primario degli italiani: ossia la casa“.
Barelli in questa intervista conferma anche la posizione di Forza Italia sulla manovra: “Tajani è stato molto chiaro: per noi le tasse sulla casa non possono essere parte della manovra (aumento della cedolare sugli affitti ndr). Siamo pronti a vigilare e, se necessario, un confronto costruttivo per trovare una soluzione. Ma ribadiamo la nostra volontà di tutelare tutti i cittadini proprietari di immobili“.
Per il capogruppo di FI alla Camera un passaggio sulle pensioni: “Siamo riusciti a lavorare per l’aumento delle minime. L’obiettivo reale non è stato raggiunto, ma è stato un passo avanti. Proveremo entro la legislatura a portare la cifra a 1000 euro come detto in passato dal presidente Berlusconi. In questo momento, considerato anche il contesto difficile, mi piace guardare il bicchiere mezzo pieno“.
Barelli ribadisce la volontà della maggioranza di non presentare emendamenti in Parlamento, ma non è da escludere un cambio di rotta nei prossimi giorni: “Il nostro obiettivo è quello di portare in Aula una manovra responsabile, prudente e che guarda alle fasce della popolazione più in difficoltà. Ma bisogna avere celerità. Per questo motivo confermiamo la nostra idea di non portare nuovi emendamenti, a meno che non ci siano motivi particolari“.