I milanisti, in vantaggio per 2-0 al Maradona, si sono fatti rimontare dai padroni di casa. Pellegatti positivo: “Squadra in grande progresso”
La decima giornata di Serie A Tim ha visto scontrarsi Napoli e Milan. Una sfida dal sapore Champions, con i rossoneri al momento terzi in classifica e i partenopei quarti. Un gara che si è messa subito in discesa per la squadra di Pioli, visto il doppio vantaggio siglato da Giroud (22’ e 31’) ma nella ripresa, complici anche i cambi dei due tecnici, i partenopei hanno acciuffato il pari (rete di Politano al 50’ e di Raspadori al 63’). Per analizzare il momento dei rossoneri è intervenuto in esclusiva ai microfoni di Notizie.com il giornalista e telecronista sportivo Carlo Pellegatti, di nota fede milanista.
Che Milan ha visto ieri sera?
“La prova va divisa in due parti: bene il Milan per 70’, benissimo nei primi 45 perché ha dominato e l’unica colpa che ha è quella di non aver realizzato più gol. Dopo il quarto d’ora buono del Napoli, i rossoneri sono tornati a comandare il gioco ma non sono riusciti a raggiungere i livelli del primo tempo. È una squadra in grande progresso rispetto alle ultime due partite, soprattutto sul piano delle conclusioni in rete”.
L’obiettivo è lo scudetto?
“Una squadra come il Milan, che è a tre punti dal primo posto, dopo un calendario molto complicato, penso che debba certamente ambire ad andare avanti il più possibile, poi vedere cosa fanno gli avversari”.
I cambi di Pioli l’hanno convinta?
“So dove vogliamo arrivare, ma ha cambiato Leao e Giroud a 9′ dalla fine, non li ha cambiati a metà tempo. Indubbiamente sono giocatori che io non toglierei mai. Ho rivolto la domanda a Pioli e mi ha risposto che li ha visti stanchi e gli servivano calciatori più freschi”.
Le parole di Giroud (“Dopo il primo gol del Napoli non sapevamo cosa fare” n.d.r.), che peso hanno?
“Le ho lette riportate, ma non le ho sentite. Ad ogni modo, se fossero vere, mi sembra strano che un giocatore dica queste cose. Dopo il commento di Calabria bisogna chiarire la situazione ed intervenire: o prendendo Ibrahimovic per smorzare questi rumors, oppure la società deve parlare con i calciatori perché non è possibile che dopo una gara si dicano determinate cose; la società deve capire quale sia la situazione all’interno dello spogliatoio. Queste voci, o presunte frasi, sicuramente vanno bene”.
Quanto ha portato Pulisic a questo Milan?
“E’ una delle punte della ultima estate, è stato decisivo ieri con un assist, è decisivo con i gol. E’ un capitano degli Stati Uniti, è un calciatore internazionale, è molto importante. La sua riuscita non mi ha stupito, quando vengono dall’Inghilterra, 8 o 9 volte su 10 non falliscono in Italia”.