La sentenza di Appello bis aveva condannato entrambi i carabinieri. Lapidaria la sorella Ilaria: “L’ex comandante è colpevole, ma salvato dalla prescrizione”
Dietrofront. E forse, anche una pessima figura. Si torna a parlare del caso di Stefano Cucchi con una sentenza che farà discutere. Già perché, la Corte di Cassazione si è pronunciata e ha deciso che è prescritto il “reato di falso contestato al maresciallo Roberto Mandolini e al carabiniere Francesco Tedesco” nell’ambito dell’omicidio del povero Stefano Cucchi.
E così è stata annullata “senza rinvio dalla Corte di Cassazione per intervenuta prescrizione” la sentenza di Appello bis che aveva condannato a tre anni e sei mesi il maresciallo Roberto Mandolini, all’epoca dei fatti incriminati era il comandante della stazione Appia, e a due anni e quattro mesi Francesco Tedesco. Quest’ultimo è il carabiniere che, grazie alle sue dichiarazioni, ha dato la possibilità di riaprire le indagini sulla morte di Stefano Cucchi. Entrambi i carabinieri erano accusati di falso.
Non si è fatta attendere la risposta della sorella di Stefano Cucchi, Ilaria, nonché deputata di Sinistra Italiana, sulla vicenda e sulla decisione della Cassazione. “Roberto Mandolini è colpevole ma è stato salvato dalla prescrizione. Provo tanta pena per lui”.
Da sottolineare e non dimentiucare che il sostituto procuratore generale della Cassazione Antonietta Picardi aveva chiesto invece di dichiarare l’inammissibilità di entrambi i ricorsi, ma così non è avvenuto. La motivazione della Cassazione è che il “reato è estinto per prescrizione”, considerato che la sentenza di Appello bis aveva condannato tutti e due i carabinieri per falso.