E’ uno dei leader storici di Hamas e si concede al Cor Sera per una intervista su quello che sta succedendo
E’ uno dei leader di Hamas tra i più ricercati da Israele. Due anni fa il gruppo di Hamas diffuse una foto del suo nuovo Consiglio politico, erano venti persone e tra queste c’erano anche due donne. Ebbene, l’ultimo a sinistra di quella foto è Ghazi Hamad e la tv israeliana, ma non solo ovviamente, sta usando quella stessa immagine per tenere il conto dei membri del Consiglio che il Mossad riesce ad eliminare. L’inviato del Cor Sera riesce a intercettare Hamad, un incontro di pochi minuti e alcune domande che gli sono state rivolte, come quella dell’inizio del terrore il 7 ottobre con 1.400 civili israeliani e l’obiettivo di fermare il riconoscimento di Israele da parte dell’Arabia Saudita, ma Hamad blocca tutto e replica: “Sono sciocchezze. Questa è una guerra in corso da anni. Ricordo almeno sei grossi scontri dal 2009. Nella maggior parte dei casi è stato Israele a scegliere il momento, mentre ora l’iniziativa è nostra”.
E il motivo di tutto questo quale sarebbe, chiede il giornalista, con uno dei leder politici di Hamas che risponde in modo perentorio: “Per le violazioni dei diritti dei palestinesi in Cisgiordania e Gaza, per i civili molestati ai check point, uccisi a Jenin, Nablus, Gerusalemme, per l’inerzia dei vari mediatori (egiziani, qatarini, Onu). Abbiamo dovuto prendere il pallino in mano“. E, stando ai numeri che fornisce Gaza, ma anche quelli che vengono riconosciuti dalle associazioni internazionali umanitarie sarebbero già 8mila morti dal lato palestinese e tutto questo significa avere il pallino in mano? “Non sono i primi massacri che commette Israele. Dagli anni ’40 del secolo scorso ne conto decine“.
“Ci sono solo due strade: o la pace o la violenza e qui si fanno da anni solo parole”
Sulla decisione dell’attacco da parte di Israele e sul proseguimento del conflitto da parte di Hamas, Ghazi Hamad ha pochi dubbi: “Qui ci sono due sole strade: la pace o la violenza. Abu Abbas (il presidente palestinese rivale di Hamas, ndr ) è un uomo di pace, è sempre lì a parlare e dopo 30 anni di parole cos’ha ottenuto? Meno di zero. Sono aumentati i coloni israeliani, le confische di terre palestinesi, i settori della Cisgiordania isolati. Non è solo la politica del governo estremista di Netanyahu. Non c’è mai stato un momento buono per concedere qualcosa ai palestinesi, ma solo per allargare il controllo israeliano. Non ci hanno lasciato altra opzione se non la violenza. Israele ha l’arroganza di chi ha dietro gli americani e se ne infischia del diritto internazionale. Pensa: perché ascoltare Hamas se possiamo sconfiggerla. Beh, si sono sbagliati, l’operazione Al Aqsa sta cambiando il Medio Oriente“.
Nasce tutto dal fatto che con Israele, lo stesso Hamas dice che non si può non solo negoziare, soprattutto perché nella sua carta fondativa, lo stesso gruppo di Hamas dice che Israele deve essere distrutto, ma anche qui Ghazi Hamad non demorde e va avanti per la sua strada: “Noi siamo le vittime dell’occupazione. Secondo il diritto internazionale, siamo pienamente legittimati a combattere gli invasori“.