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Natalizia (Geopolitica.info): “Le ricadute del conflitto in Israele su quello in Ucraina”

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Francesco Spagnolo

Gabriele Natalizia in esclusiva ai nostri microfoni: “Rischio attentati in Europa? Hamas potrebbe decidere di colpire gli alleati di Israele”.

Non sembrano vedere vicina la tregua i conflitti in corso in Israele e in Ucraina. Con Gabriele Natalizia, professore di Relazioni internazionali all’Università Sapienza di Roma e coordinatore del Centro Studi Geopolitica.info, abbiamo analizzato nei dettagli le guerre e capito anche eventuali collegamenti.

Gabriele Natalizia in esclusiva ai nostri microfoni – Notizie.com

Per prima cosa bisogna dire che l’obiettivo di Hamas è quello di riportare la questione israeliano palestinese al centro della politica mediorientale anche perché nell’ultimo decennio era passato in secondo piano – spiega Natalizia ai nostri microfoni – dalla prospettiva americana durante l’era Obama non c’è mai stata una proposta. Con Biden e Trump la situazione si è ribaltata. I due presidente hanno puntato a riallacciare i rapporti tra Israele e i principali Stati dell’area araba tanto ad arrivare agli accordi di Abramo nel 2020. Ma nelle intenzioni di Washington c’era la possibilità di arrivare un accordo tra governo israeliano e Arabia Saudita. Questi rischiavano di mettere all’angolo Hamas e da qui la decisione di attaccare“.

Quale deve essere la risposta di Israele?

Di certo Israele deve attaccare. In caso di una mancata reazione, Hamas e i suoi alleati potrebbero essere galvanizzati e aumentare la forza della propria offensiva. Poi ricordiamo che Israele ha due obiettivi: colpire Hamas e salvare gli ostaggi“.

Natalizia: “Gli Stati Uniti stanno spostando la loro attenzione verso il Medio Oriente”

Biden potrebbe spostare l’attenzione al Medio Oriente – Notizie.com – © Ansa

Quali sono le ricadute di questo conflitto su quello in Ucraina?

Le abbiamo viste subito. Il 10 ottobre Zelensky ha incontrato i partner occidentali per avere delle rassicurazioni sugli aiuti in questa guerra. Di certo non c’è la Russia dietro l’attacco di Hamas, ma Mosca può raccogliere i frutti indiretti. In particolare, gli Stati Uniti potrebbero virare la loro attenzione verso il Medio Oriente e spostare molte risorse in quella guerra. E già in parte questo sta avvenendo con la portaerei Eisenhower sempre più verso il Golfo Persico“.

Stiamo vedendo in Europa diversi episodi terroristici. C’è il rischio di un attacco importante?

Esiste il rischio. Hamas, vedendosi messo all’angolo, potrebbe fare la mossa della disperazione e agire colpendo gli alleati di Israele. Come ormai sappiamo, l’opinione pubblica europea è molto sensibile a questi attacchi e non è da escludere che il Paese vittima dell’attentato possa spingersi a chiedere a Israele di ritornare sui suoi passi“.

Il Libano ad oggi non sembra essere intenzionato ad entrare in guerra?

Di certo lo Stato ufficiale non ha interesse e forza ad entrare in guerra. Ma in questo momento non si sono motivi per vedere Hezbollah coinvolti in questo conflitto. Hamas non è pienamente un suo alleato. L’unica cosa in comune ad oggi è il nemico, ma difficilmente metterà in discussione il suo controllo nel Libano per una vicenda simile“.

Quindi resta solo l’Iran come possibile alleato di Hamas.

Ma anche in questo caso non ci sono le condizioni per sostenere un attacco. Dal Golfo Persico la sua marina non potrebbe uscire. Via terra dovrebbe passare attraverso l’Iraq e la Siria. Inoltre, in questi giorni Israele ha anche distrutto gli aeroporti di Aleppo e Damasco. Potrebbe solo chiedere a Hezbollah di intervenire. Per il resto non vedo altre potenze intenzionate a scendere in campo in questa guerra“.

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Francesco Spagnolo