In una intervista che ha rilasciato al quotidiano “Libero” è intervenuta la scrittrice Elena Loewenthal. Quest’ultima ha affrontato il tema del conflitto in Medio Oriente
Non le manda a dire alla sinistra. Anzi, a dire il vero, prova una certa delusione per quanto riguarda alcune dichiarazioni e pensieri che arrivano da quella parte politica. Lo afferma proprio Elena Loewenthal. La scrittrice ne ha parlato in una lunga intervista che ha rilasciato al quotidiano “Libero“. L’argomento della discussione non può che essere il conflitto in Medio Oriente, quello tra l’esercito israeliano ed Hamas, oramai arrivato al giorno numero 27.
Lo ha definito un “macello“ l’accostamento alla “lotta per i diritti della Palestina“. Queste sono alcune delle sue dichiarazioni a riguardo: “Vogliono parlare di pace, ma quando in piazza si grida ‘via gli ebrei dal Mediterraneo al Giordano’ non si inneggia certo alla pace, per togliere gli ebrei dal Mediterraneo al Giordano ci vuole una guerra di annientamento contro un Paese sovrano, legittimo, autonomo e riconosciuto come Israele”.
Poi ha continuato dicendo: “Tutto questo ha come sottofondo un terribile equivoco secondo cui se Israele non ci fosse il Medio Oriente sarebbe una sorta di eden pacifico, cioè che Israele porta con sé è il peccato originale di esserci e di essere la causa del male del Medio Oriente. E quindi di conseguenza sarebbe meglio che non ci fosse”.
Israele, Loewenthal afferma: “Ebrei obiettivi sensibili di tutto il mondo”
Per la scrittrice non ci sono dubbi: gli ebrei sono considerati un obiettivo sensibile in tutto il mondo. Altro che ritorno all’antisemitismo: a quanto pare, per la Loewenthal, tutto questo c’è già. Un qualcosa che arriva direttamente da un Islam che sta mostrando a tutti la sua forza. Queste le sue dichiarazioni a riguardo: “La soluzione prima di tutto è che lo Stato di Israele faccia piazza pulita del terrorismo e cambi Gaza. Israele ha il diritto e il dovere di reagire.
Quello che sarà il seguito non sono in grado di valutarlo. Mi auguro che ci siano meno vittime possibili ed anche un cambio di governo. Va però ricordato che in questi 75 anni i governi di Israele, di destra o di sinistra, hanno fatto molto per trovare una soluzione”.
In conclusione un aneddoto del passato: “Nel 1957 Israele si è ritirata dal Sinai, nel 2000 si è ritirata dal sud del Libano, poi Ehud Barak ha offerto ai palestinesi una soluzione di pace con la cessione definitiva della Giudea e Samaria. Nel 2008 il rilancio della proposta di una soluzione che prevedesse due Stati palestinesi. Nel 2005 Israele si è ritirata completamente da Gaza portando via con la forza i coloni. I media di tutto il mondo e la sinistra parlano di Israele che occupa Gaza”.