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Premierato, prof Villone a Notizie.com: “Questa riforma è un vuoto a perdere, il referendum è certo”

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Giovanna Sorrentino

Oggi, venerdì 3 novembre in Consiglio dei ministri arriverà la riforma costituzionale che prevede anche l’elezione diretta del presidente del Consiglio. 

Dopo l’ok dell’esecutivo, la palla passerà al Parlamento. La riforma interviene su tre articoli: l’88, che norma il potere del Capo dello Stato di sciogliere le Camere, il 92 sulla nomina del presidente del Consiglio e sul 94, che regola il rapporto fiduciario con governo.

Se mandano avanti così la riforma credo che sia assolutamente certo il referendum. L’articolo 138 consente di fare il referendum su richiesta di un quinto dei parlamentari, essendo una riforma costituzionale. Non ci sarebbe nemmeno il bisogno di raccogliere le firme”. Così, a Notizie.com, Massimo Villone, costituzionalista, professore emerito di Diritto Costituzionale dell’Università degli Studi di Napoli Federico II.

Premierato, prof Villone a Notizie.com: “Questa riforma è un vuoto a perdere, il referendum è certo” (Ansa Foto) -notizie.com

L’ex senatore dell’area di centrosinistra dal 1994 al 2008 boccia la riforma e annuncia il suo impegno a battersi contro il premierato: “Se il popolo italiano vuole credere a Babbo Natale non possiamo impedirglielo, ma io mi impegnerò affinché questo non accada, spero di essere in buona compagnia e ne sono sicuro”. 

Professore, pare di capire che non approva la riforma sull’elezione diretta del premier.
Certo. Perché non serve, è scritta male e non tiene conto delle necessità vere del sistema e sicuramente non serve a garantire il fine della stabilità e della governabilità di chi la vuole fare. È un vuoto a perdere. A questo punto cerchiamo di capire se ci sono aggiusti fa fare. Ragioniamoci seriamente senza inseguire le fantasie istituzionali e guardando le cose come stanno e come possono essere in futuro”;

In che modo?
Guardiamo a una legge elettorale che dia un Parlamento rappresentativo, cerchiamo di rinsaldare il tessuto dei partiti politici e dei soggetti intermedi che sono completamente dissolti. Queste possono essere le innovazioni che ci fanno affrontare meglio il futuro. Questa riforma è vecchia, rispondeva a una realtà di dieci o venti anni fa ed è scritta male, non tiene conto di ciò che accade concretamente nella vita politica”;

Massimo Villone Ansa Foto – notizie.com

Crede anche lei che con il premierato venga depotenziata la figura del Presidente della Repubblica?
Stravolge completamente la forma di governo che nel modello adottato non ha niente a che fare con la forma di governo parlamentare scritta nella Costituzione. Con l’eventuale premio del 55%, viene azzerato completamente il ruolo del Capo dello Stato. Essendoci un premer votato dal popolo, quest’ultimo avrebbe poco spazio decisionale effettivo di scelta. Che ci sia o no potere di nomina o sia un’investitura automatica, conta poco: il presidente della Repubblica non avrà più un ruolo effettivo nella formazione del governo né nella cessazione della vita dello stesso, o nella risoluzione di un’eventuale crisi”;

Perché?
Vedremo il testo che uscirà dal Cdm, ma ci sarebbe una regola simile a quella adottata a livello regionale. Prevede che la cessazione della carica per qualunque ragione del capo dell’esecutivo, comporti in automatico lo scioglimento, quindi al voto popolare. Il capo dello stato avrà un ruolo ornamentale, una sorta di soprammobile della Repubblica”;

Cambierà il ruolo del Parlamento?
Il Parlamento non avrà più uno specifico peso nella formazione del rapporto fiduciario, che potrebbe essere addirittura automatico. Dipenderà da come verrà scritta la riforma ma potrebbe esserci una fiducia automatica: non ci sarebbe il voto sulla fiducia. E se ci fosse, con il premio di maggioranza al 55% sarebbe un voto che semplicemente prende atto dell’esistente. Il Parlamento non avrebbe alcun ruolo significativo, quindi è chiaro che è una riforma che concentra tutto sul governo e risponde solo all’idea di rafforzare il governo”;

Palazzo Chigi (Ansa Foto) – notizie.com

È necessario rafforzare il governo?
Guardando le cose come vanno , il governo è già padrone assoluto del lavoro parlamentare. L’iniziativa parlamentare ormai quasi non esiste più. Attraverso decreti ormai settimanali, il governo prende tutto lo spazio di decisione politica e di governo. L’ostruzionismo parlamentare è tecnicamente impossibile, perché tra la disciplina dei tempi di dibattito, controllo della possibilità di presentare emendamenti e caduta in serie di questi ultimi, si impedisce alle opposizioni di avere concretamente la possibilità di bloccare o ritardare i lavori parlamentari. Quindi se c’è una debolezza del governo, è interna. E viene dal contrasto interno alle coalizioni, come vediamo accadere tutti i giorni tra Lega e Fratelli d’Italia. Questo non si cura con la riforma costituzionale che loro propongono. Se Meloni fosse state eletta direttamente avrebbe gli stessi problemi che ha oggi”;

In cosa consiste la soluzione anti-ribaltone?
È una bugia manifesta. In sostanza prevede che se dovesse esserci una sostituzione del governo in carica a seguito di una crisi, questo potrebbe essere sostituito solo con la stessa maggioranza che è uscita dalle elezioni, altrimenti si scioglie”;

Questa soluzione serve davvero a dare stabilità e governabilità?
No. Dà un potere di ricatto a tutte le componenti della coalizione di governo, anche quelle minori, anche a gruppetti sparsi di parlamentari che in vista di un guadagno proprio vogliono uscire dall’ambito della maggioranza. Ognuno può determinare lo scioglimento delle Camere, rendendo impossibile avere un governo con la stessa identica maggioranza. Come può questo meccanismo garantire la stabilità? È la barzelletta del secolo”.

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Giovanna Sorrentino