Carlo Sangalli, presidente di Confcommercio, in un’intervista ai microfoni de ‘ la Nazione’: “Il concordato biennale sulle tasse da pagare è di certo un primo passo importante”.
Lunga intervista ai microfoni de La Nazione per Carlo Sangalli. Il presidente di Confcommercio si è soffermato su diversi temi e tra questi anche il concordato biennale tra fisco e imprese sulle tasse da pagare: “Si tratta sicuramente di un primo passo per rendere ancora più tranquillo il rapporto tra fisco e contribuenti. L’introduzione di questa novità rientra nella logica del favorire l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti“.
Ma nel pacchetto ci sono anche altre misure che per Sangalli “sono molto importanti come la qualificazione dello Statuto dei diritti del contribuente come legge generale dello Stato e il riordino della normativa fiscale. E ci auguriamo che in futuro possano essere raggiunti altri obiettivi come per esempio il contrasto all’evasione e la semplificazione degli adempimenti“.
Non solo concordato biennale per Sangalli, che in questa intervista ha detto la sua anche sulla manovra: “E’ un provvedimento necessariamente prudente per tenere in ordine i conti. Siamo soddisfatti per il taglio del cuneo fiscale e per l’introduzione di un sistema Irpef a tre aliquote. Ora naturalmente speriamo che il tutto possa diventare strutturale“.
“Per il resto è chiaro che per la crescita e il buon andamento della finanza pubblica resta fondamentale l’attuazione delle riforme e degli investimenti del Pnrr“, ha precisato ancora il presidente di Confcommercio.
Sangalli ha parlato anche del rischi recessione ribadendo che “la fiducia delle famiglie ed i loro consumi nell’ultimo bimestre saranno fondamentali per la conferma delle previsioni di crescita. Di certo stiamo affrontando uno scenario geopolitico non facile e con la possibilità di un peggioramento e, nonostante le buone performance del settore turistico, sarà difficile raggiungere il record di presenze del 2019“.
“Nel terzo trimestre – ha concluso il presidente di Confcommercio – l’alta inflazione ha provocato una perdita importante del potere d’acquisto e una frenata dei consumi con il conseguente rallentamento del Pil“.