Roma, Fabrizio Corona contro i tifosi giallorossi: “Io infame? Siete delle pecore!”

L’ex re dei paparazzi ha postato un lungo post sul proprio profilo Instagram in cui ha attacco la Curva Sud: “Siete dei ragazzini viziati”

Le accuse lanciata a Zalewski sul caso scommesse nel mondo del calcio, poi la “rivelazione” su Pellegrini, capitano della Roma di cui ha “svelato” una relazione extraconiugale. Fabrizio Corona, dopo essere stato definito “infame” dai tifosi giallorossi, ha risposto agli stessi con un lungo post sul proprio profilo Instagram.

Fabrizio Corona
Fabrizio Corona ha attaccato sul proprio profilo Instagram i tifosi della Roma (Ansa Foto) – Notizie.com

“Ai tifosi della Curva Sud della Roma sfugge un concetto fondamentale. L’infame è qualcuno che per salvare la propria pelle mette un’altra persona in difficoltà, solitamente riferendo alla polizia“, ha scritto l’ex re dei paparazzi sul proprio profilo Instagram. Il riferimento è allo striscione apparso sul muro esterno della stazione della metro di Monti Tiburtini, che recitava così: Sull’infamia hai basato la tua miserabile vita Fabrizio Corona maledetto parassita. Curva Sud”.

Il lungo post di Corona: “Siete solo pubblico, merce, comparse…”

Fabrizio Corona
Fabrizio Corona ha accusato i tifosi della Roma (Ansa Foto) – Notizie.com

“Questi quattro bambini viziati che vanno allo stadio a fare i ‘criminali’ sono la rovina del calcio e la rovina di un codice di rispetto che uno come me, che si è fatto 6 anni di galera, conosce meglio di tutti quanti voi messi insieme”, ha proseguito Corona. “Se dovevate pitturare uno striscione con la parola ‘infame’ dovevate guardarvi meglio in casa, state difendendo senza capire gente alla quale di voi non frega un cazzo… Siete solo pubblico, merce, comparse… Quindi incazzatevi con chi vi tratta come burattini. Io ci ho messo la faccia e la firma, ma voi vi nascondete dietro una curva dove sono sicuro che quelli con le palle non la pensano come voi. Quindi se volete il mio rispetto o le mie attenzioni metteteci la faccia così ne parliamo. Forse non siete abituati a fare le cose singolarmente, vi muovete e parlate in branco come i vostri simili: le pecore”.

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