Il tecnico dell’Arsenal ha perso la testa dopo la partita contro il Newcastle, persa 1-0 dai Gunners e decisa da un’azione in cui ci sono tre episodi dubbi: “Faccio parte di questa vergogna”, ha aggiunto lo spagnolo nelle interviste post-gara. L’arbitro Stuart Atwell ha dovuto far attendere circa 4 minuti prima di convalidare la rete incassata dai Gunners
Polemiche a non finire. Non solo in Italia, anche in Inghilterra il commento post-partita è diventato un salotto in cui spesso comandano le critiche nei confronti delle direzioni arbitrali. L’ultima sfuriata è quella di Mikel Arteta, tecnico dell’Arsenal andato su tutte le furie dopo l’episodio che ha permesso al Newcastle di battere di misura i Gunners (1-0).
L’allenatore spagnolo ha perso la testa e ci è andato giù pesante per la rete decisiva incassata da Gordon. Dubbissima per più motivi: in primis per il pallone tenuto in gioco sulla linea di fondo da Willock (veramente per questione di millimetri). Sul suo cross, subito dopo, c’è un contatto al limite tra Joelinton e Gabriel, con il secondo che potrebbe aver subito fallo dall’avversario (presunta spinta alle spalle). Infine anche lo stesso Gordon, autore del timbro risolutivo, potrebbe essere in fuorigioco al momento del tocco del compagno a pochi passi dalla porta.
“È una vergogna e io mi vergogno di farne parte”, ha sbottato Arteta al triplice fischio interpellato sul gol subìto. “Quando non siamo all’altezza lo ammetto e mi prendo le mie responsabilità“. Il tecnico si è sentito derubato, le immagini delle trasmissioni alla fine della partita hanno provato ad analizzare l’azione tanto discussa in cui è successo di tutto nel giro di pochi secondi.
La tecnologia ha mostrato il pallone rimasto all’interno del perimetro del campo per uno spicchio minuscolo. In campo i protagonisti hanno dovuto aspettare circa 4 minuti prima che l’arbitro Stuart Atwell sentenziasse la validità del gol, poi determinante per la vittoria del Newcastle. Il Var, insomma, fa parlar di sé in ogni nazione possibile, non solo in Italia.