Nuovi guai per Soumahoro. Al sindacalista sono state contestate altre irregolarità e adesso rischia grosso. A breve sarà presa una decisione definitiva.
Non terminano assolutamente i guai per Aboubakar Soumahoro. Dopo le vicende che hanno coinvolto la moglie, la suocera e le associazioni gestite dalla sua famiglia, ora nel mirino della Procura è finito direttamente il sindacalista. Secondo quanto riferito da Il Tempo, il deputato del Gruppo Misto non avrebbe dichiarato tutte le somme utilizzate per finanziare la propria campagna elettorale.
Una irregolarità venuta fuori dopo la segnalazione della Corte d’Appello di Bologna ed ora sono in corso tutte le verifiche del caso per capire meglio l’accaduto. Se dovesse essere confermato il tutto, il rischio per Soumahoro è quello di dire addio al seggio. La decisione finale, comunque, spetterà alla commissione elettorale della Camera, che emetterà la sentenza solamente dopo aver visionato i documenti e sentito ance il deputato. Da sottolineare che comunque il sindacalista potrà presentare ricorso.
La difesa di Soumahoro
Soumahoro naturalmente si è immediatamente difeso respingendo tutte le accuse: “Le contestazioni che mi vengono fatte riguarda aspetti formali. I fondi sono stati utilizzati per la mia campagna elettorale rispettando la legge. I miei avvocati sono al lavoro per presentare il ricorso contro la Corte d’Appello di Bologna“.
“La Giunta delle Elezioni – aggiunge il sindacalista – presto riceverà la mia documentazione per chiarire meglio la vicenda. Sono molto sereno e dimostrerò la mia trasparenza nelle sedi opportune“.
Le reazioni nella maggioranza
Naturalmente non sono mancate le reazioni nella maggioranza sia su questa vicenda che sulle indagini che coinvolgono moglie e suocera. Simonetta Matone, esponente della Lega, ha sottolineato che non si può “crocifiggere Soumahoro, ma è anche vero che provo imbarazzo ogni volta che prende parola in Aula. Perché? Continua a insistere sui temi dello sfruttamento dei migranti. Ma lui è sempre il marito di una persona che ha lucrato proprio sui profughi“.
“Per una persona che si è presentata davanti a Montecitorio con gli stivali, quasi a voler essere il difensore dei deboli, è un fallimento politico. Non voglio dire altro, ma sicuramente ha fatto un buco dell’acqua“, il pensiero di Tommaso Foti. Mentre Gasparri dice: “A prescindere da queste contestazioni, dovrebbe dimettersi perché ha raggirato tutti quello che lo hanno indicato e difeso. Lui non sarà indagato, ma la sua condotta e quella dei suoi familiari non sono censurabili“.